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Questa è la storia di due ragazzi e un’idea innovativa.
Enrico Murru, caposala e sommelier e Lucia Gaspari, chef, hanno voluto far incontrare la cucina scandinava con quella veneta e non poteva che nascere un prodotto curioso, che difficilmente può essere replicato.
Il Rost è un locale italiano che si distingue nell’ambito della ristorazione milanese. Sito in via Melzo, 3, nei pressi di Porta Venezia, una delle sei porte di Milano, non è di facile individuazione. Ma il passa parola generato dai clienti ha contribuito a vivacizzare questo versante orientale della metropoli milanese.
Il locale è facilmente raggiungibile con i mezzi; la zona è servita dalla ferroviaria e dalla linea 1 della metropolitana. Il locale non riesce subito a trasmettere un messaggio univoco. Tavoli e sedie originali e stilosi, sui quali vengono appoggiati alla rinfusa i coperti. Pochi minuti per ambientarsi e tutto contribuisce ad una piacevole atmosfera. Lo spazio è ridotto, ma vivace. Il servizio cordiale. Manca un pò di esperienza, ma c’è quello che conta: leggerezza e passione.
La clientela ha saputo apprezzare sin da subito la cura dei piatti proposti, tagli poveri, ingredienti semplici ben bilanciati, un tocco di sana nostalgia che serva a riproporre antiche ricette con un’equilibrata contemporaneità. Ingredienti puri, freschi, rigorosamente di stagione. Si desidera far spiccare la biodiversità dei prodotti, per i più sconosciuti o insoliti. I proprietari sostengono di aver avviato un nuovo concetto di cucina.
I listini espongono piatti che ricordano i gusti autentici di alcuni decenni fa, quando con pochi ingredienti si riusciva a mettere in tavola un prodotto finito succulento. Le materie prime d’eccellenza sono indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo. Quello proposto al Rost è il menù da trattoria, ma non classico, di ultima generazione.
Citiamo alcuni dei piatti proposti: Crostone con fagioli dell’occhio all’uccelletto, Zucca in carpione buccia e semi, Uova del contadino, acetosa, carota e stracchino.
Inoltre Lingua Sfilacciata in salsa verde e fondo bruno, Luccio in salsa, con una semplice ma gustosa insalata di finocchi e arancia, Baccalà mantecato, Polenta di mais Rostrato di Rosetta, Ravanelli agrodolci, Asparago bianco con burro nocciola tostato, il tutto sempre accompagnato da un profumato pane alle erbe di loro produzione. Solo a leggerle viene l’acquolina!
Che dire inoltre di Salsiccia con pecorino e tarassaco, coppa di testa su patate mantecate all’olio, Fegato di vitello a fritto e Mondeghili (sfiziose polpettine lombarde di bollito misto).
Anche i dolci ci riportano all’infanzia con classiche torte al cioccolato e crema di mele cotogne.
I prezzi si aggirano tra gli 8 e i 15 euro per pietanza, che considerando l’elaborazione degli ingredienti e la loro ricercata genuinità, non risultano eccessivi. Non è esagerato dire che l’esperienza che si vive in questo locale è decisamente unica: si può assistere ad una letterale esplosione di gusti.
Il proprietario, un vero estimatore, ci tiene ad abbinare a ciascun piatto il vino adatto, capace di far risaltare i gusti decisi delle pietanze. A questo riguardo il Rost propone ogni settimana 6 vini di rara bontà. Le aree geografiche, che riguardano le origini degli alcolici, sono da ricercarsi nelle regioni italiane e francesi, dove si segnalano i migliori vigneti del mondo.
Qui di seguito ne riportiamo alcuni: Soave DOC 2018, Martinelli Il Gigante, Fiano d’Avellino DOCG 2013; tra i vini esteri Jacques Lassaigne, Champagne, Domaine Plageoles, Gaillac.
Tutti vini pregiati egregiamente abbinati dal caposala.
Questo ristorante oltre a servire i clienti nelle due piccole e intime sale interne, si impegna a fornire un servizio di ritiro ad orari prestabiliti. Il ristorante è aperto a pranzo e a cena (chiuso domenica e lunedì a pranzo) ed effettua consegne a domicilio a pranzo dalle 12 alle 14 e a cena delle 19 alle 21. Il servizio punta a velocizzarsi; risulta comunque appassionato e confidenziale.