L’obiettivo di Ciciarà, il ristorante in centro a Milano, è quello di riportare la cucina della tradizione in piazza S.Stefano, a pochi passi dal Duomo.
Così i due chef Mette e Giorgetti hanno pensato a un menu che cambia in base alla stagionalità, ma mantenendo l’impronta storica della cucina italiana. Inoltre lo staff ha un grande rispetto della materia prima: la carne proviene da piccoli allevamenti e ogni parte dell’animale viene valorizzata senza tralasciare nulla. Ciciarà in dialetto milanese significa chiacchierare e proprio per questo tra queste mura regna la condivisione e la convivialità.
L’atmosfera all’interno del locale è casereccia, così come l’arredamento, caratterizzato da elementi retrò. Al centro della sala principale domina un lungo tavolo in lego, che sposa in pieno il pensiero del Ciciarà: i commensali seduti a questo tavolo possono condividere le portate e scambiare quattro chiacchiere. Alcuni elementi vintage, presi da locali antichi o da altre realtà, danno quel giusto tocco chic ma senza esagerare.
Al piano interrato si trova un vecchio tavolino ricavato da un calcio balilla in miniatura. Altri elementi che catturano l’attenzione sono un vecchio flipper degli anni Sessanta e un lampadario color verde, utilizzato solitamente per il biliardo. Una scritta al neon appesa sul muro riporta una frase di una celebre canzone di Celentano – “Prisencolinensinainciusol ol rait” -.
Come già scritto sopra il menu varia in base alla stagionalità dei prodotti, ma non solo: anche i pezzi di carne variano in base alla disponibilità.
Qui nessuna parte dell’animale sarà buttata e quindi le parti come costolette e filetti, numericamente inferiori, diminuiscono di giorno in giorno. Il Ciciarà ci tiene a valorizzare quei tagli che con l’andare avanti del tempo vengono sempre meno utilizzati. Quindi, il menu che stiamo andando a elencare è solamente un esempio della grande varietà di proposte che si possono trovare nel corso dell’anno.
Come antipasto si comincia con delle classiche polpette cotte nel sugo, la farinata di ceci con carciofi, puntarelle e salsa d’acciughe oppure lavarello in pastella accompagnato da salsa tartara.
Di seguito dei taglieri di salumi e formaggi, perfetti per essere condividi. La selezione propone prosciutto di Nebrodi, violino di pecora, agrì di Valtorta, o anche stracchino all’antica. La carta dei primi invece apre l’elenco con una porzione di linguine in salsa misultin, tubettoni con carciofi e pecorino, tagliatelle fatte in casa al ragù di pecora e anche una zuppa di legumi di Manfredo. Le verdure in questo ristorante hanno una grande rilevanza, per questo si meritano una sezione tutta loro nel menu.
Cime di rapa saltate, insalata di radicchi e spinaci burro e parmigiano sono solo un esempio di ciò che si può ordinare.
Come secondo si può domandare per un maiale nero dei Nebrodi, contornato da una porzione di verze; millefoglie di cavoli e crema di cannellini, trota marmorata al vapore e misticanza, ma anche agnello e cavolfiore. Infine, per concludere lasciandoci un dolce sapore in bocca, troviamo una meringata al rabarbaro, pera candita con tortino di noci e salsa al caramello, oppure zeppole e crema al cioccolato.