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Cessione del quinto: aumentano le richieste dei pensionati

La crescita a doppia cifra dei prestiti personali e la ripresa della cessione del quinto sostengono l’andamento positivo delle erogazioni di credito al consumo. Nel primo trimestre 2025 la cessione del quinto dello stipendio/pensione mette a segno un +7,6%. Ed è in particolare il segmento dei pensionati a registrare la performance migliore: così come si evince dall’ultimo Osservatorio PrestitiOnline.it, le richieste da parte di questa categoria sono arrivate a quota 23,4% nel secondo trimestre dell’anno dal 19,1% del primo trimestre 2025. Si tratta di uno dei valori più alti finora registrati.

Cresce, in particolare, la quota dei flussi intermediati tramite agenti e mediatori nell’ambito della cessione del quinto dello stipendio e della pensione (pari al 78%), a scapito – così come sottolineato dall’Osservatorio Credito al Dettaglio – Assofin – CRIF – Prometeia – delle quote di flussi erogati dagli sportelli.

Come funziona la cessione del quinto della pensione

Per cessione del quinto della pensione si intende un prestito che il pensionato può ottenere da una banca o da un intermediario finanziario, rimborsabile attraverso un addebito automatico mensile che l’INPS effettua sulla sua pensione. Si chiama così perché la rata del prestito viene trattenuta direttamente dalla pensione (o dallo stipendio se dipendenti) e non può superare un quinto – cioè il 20 per cento – della somma totale che si riceve ogni mese. La durata del contratto di prestito non può andare oltre dieci anni ed è obbligatoria la copertura assicurativa per il rischio di premorienza del titolare della prestazione.

La cessione del può essere chiesta dai titolari di tutte le pensioni, ad eccezione di:

  • assegni e pensioni sociali;
  • invalidità civili;
  • assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità;
  • assegni di sostegno al reddito (VOCRED, VOCOOP, VOESO, CRED27, COOP28);
  • assegni al nucleo familiare;
  • pensioni con contitolarità per la quota parte non di pertinenza del soggetto richiedente la cessione;
  • prestazioni di esodo ex art. 4, commi 1-7 ter, legge 28 giugno 2012, n. 92;
  • APE Sociale.

Al contrario dei pensionati, i lavoratori dipendenti possono far richiesta di cessione del quinto due volte e impegnare quindi il 40 per cento del proprio stipendio. In questi casi si parla di delegazione di pagamento o anche di “doppio quinto”. Il datore di lavoro è tenuto ad aderire alla cessione del quinto, ma è libero invece di rifiutare la richiesta di delegazione di pagamento.

La somma massima che si può ricevere in prestito con la cessione del quinto dipende dall’importo netto della pensione o dello stipendio. Tra i punti di forza, oltre alla possibilità di ottenere anche somme elevate, c’è sicuramente il pagamento automatico: sono l’ente pensionistico o il datore di lavoro a trattenere l’importo dal cedolino della pensione o dalla busta paga e a versarlo alla banca o alla finanziaria che ha concesso il prestito. Chi richiede questa soluzione di credito non ha bisogno di garanti o garanzie; occorrono solo la busta paga o il cedolino della pensione e l’assicurazione obbligatoria.

Cessione del quinto della pensione: aggiornati i tassi per il terzo trimestre 2025

Nelle scorse settimane l’INPS ha informato l’utenza che con il decreto n. 29322 del 26 giugno 2025 il Ministero dell’Economia e delle Finanze – Dipartimento del Tesoro ha indicato i tassi effettivi globali medi (TEGM) praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari, rilevati dalla Banca d’Italia e in vigore per il periodo 1° luglio 2025 – 30 settembre 2025.

Per i prestiti fino a 15mila euro, il tasso medio è fissato al 13,13%, con un tasso soglia usura di 20,41%. Per gli importi superiori a 15mila euro, il tasso medio scende a 9,03%, con un tasso soglia usura di 15,29%. Inoltre, i tassi soglia TAEG per i prestiti concessi ai pensionati variano in base all’età del richiedente e all’importo del prestito.

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