Categorie: Trasporti
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6 Novembre 2020 10:01

Milano, sui mezzi pubblici sono ancora disponibili tutti i posti

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I posti sui mezzi pubblici di Milano restano al 100%, mancano i cartelli che ne riducono la capienza.

Riccardo Castrichini

Nato a Latina il 23/03/1991, é laureato in Economia e Marketing presso l'Università La Sapienza di Roma. Dopo un Master al Sole24Ore ha collaborato con diverse testate tra cui TGcom24 e IlGiornaleOff. Lavora come speaker a Radio Rock.

Tag: busMilano

Milano, 6 novembre 2020, primo giorno del secondo lockdown a cui la città e la Regione Lombardia devono sottostare per provare ad invertire il trend di forte crescita dei contagi al coronavirus.

Vecchi retaggi della scorsa primavera che purtroppo tornano quanto mai attuali, con la metropoli che si svuota dei suoi studenti e dei suoi lavoratori. Un tessuto sociale distrutto dalle norme contro con il contagio che, come noto, prevedono anche la riduzione al 50% della capienza dei mezzi di trasporto pubblico. Il tema della mobilità è stato uno di quelli più fortemente criticato al governo e quello su cui più tardivo è stato l’intervento.

Da tutta Italia quotidianamente arrivano foto di assembramenti su bus e metro, con scene simili registrate anche a Milano. Proprio nel capoluogo lombardo, nelle prime ore di questa mattina, la situazione sui vettori era decisamente meno affollata, ma sui mezzi ci sono ancora tutti i posti disponibili.

Milano, sui mezzi pubblici posti al 100%

Le foto mostrano il tram 9 e 10 in Piazza 24 maggio, entrambi vuoti, ma anche privi di quelli che dovrebbero essere i cartelli che impediscono ai passeggeri di sedersi in un posto.

La regola vorrebbe che nei posti a due del tram, almeno una delle sedute venga lasciata libera e contrassegnata con un bollino che ne vieti l’utilizzo. Nulla di tutto questo è stato fatto, con situazioni analoghe che purtroppo sembrerebbero essersi verificate in metropolitana.

Di chi è la colpa di tutto questo? Difficile poterlo dire con certezza. Certo il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha le sue responsabilità, ma lo stesso aveva rimproverato in data 4 novembre il governo di un eccessiva lentezza nel comunicare le norme ai territori che sarebbero dovuti entrare in lockdown. È pur vero però che tra anticipazioni della stampa e comunicazione del presidente del Consiglio in Parlamento, era ben noto da diverso tempo che i mezzi sarebbero dovuti passare ad una capienza del 50%.