Un'immagine che cattura l'intensità del dramma familiare in I parenti terribili.
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La rappresentazione di I parenti terribili di Jean Cocteau, attualmente in scena al Teatro Stabile del Veneto, si presenta come un’opera che affronta tematiche complesse e attuali. La regia di Filippo Dini, nuovo direttore artistico del TSV, porta sul palcoscenico una storia di relazioni familiari disfunzionali, dove l’amore si mescola a un’ossessione morbosa. La trama ruota attorno a Michel, un giovane uomo viziato dalla madre Yvonne, la quale teme di perdere il figlio a causa della sua relazione con la giovane Madelaine.
Questo conflitto genera una spirale di tensioni e segreti che si svelano nel corso dello spettacolo.
Il cast, composto da attori di grande esperienza come Mariangela Granelli, Milvia Marigliano, Giulia Briata e Cosimo Grilli, riesce a dare vita a personaggi complessi e sfaccettati. La scenografia di Maria Spazzi e i costumi di Katarina Vukcevic contribuiscono a creare un’atmosfera immersiva, mentre le luci di Pasquale Mari e le musiche di Massimo Cordovani arricchiscono ulteriormente l’esperienza teatrale.
La scelta di rendere accessibili le repliche per persone sorde e cieche dimostra un impegno verso l’inclusività, permettendo a un pubblico più ampio di godere di questa intensa opera.
Cocteau, con I parenti terribili, rompe con le convenzioni del teatro tradizionale, proponendo una narrazione che si rivolge a un pubblico più vasto. L’opera non solo esplora le dinamiche familiari, ma invita anche a riflettere sul significato delle relazioni nel contesto contemporaneo.
Dini, attraverso questa produzione, continua la sua indagine sull’inferno familiare, già avviata con Casa di bambola e Agosto a Osage County, cercando di raccontare la complessità della figura femminile all’interno di un nucleo familiare in crisi. La rappresentazione di una famiglia isolata e avulsa dalla realtà esterna risuona con le sfide che molte famiglie affrontano oggi.