Categorie: Teatro
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23 Aprile 2009 16:28

Il principe della Gioventù dal 6 Maggio agli Arcimboldi

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Dopo l’anteprima, svoltasi al Teatro La Fenice di Venezia a settembre 2007, volutamente in concomitanza con la Mostra Internazionale del Cinema, il Maestro Riz Ortolani e il team degli autori che lo accompagnano in questa straordinaria avventura, stanno curando gli ultimi dettagli per il debutto mondiale de Il principe della Gioventù, che avverrà a Milano, il 6 maggio 2009, al Teatro degli Arcimboldi.

L’idea di realizzare un grande evento musicale di respiro internazionale, il progetto di un’OperaMusical -così l’ha definita il Maestro, con una felice intuizione capace di coniugare magicamente la sacralità dell’Opera con la modernità del Musical – nasce da una riflessione di Riz Ortolani sulla grandiosità e bellezza di un periodo storico fondamentale per lo sviluppo di tutte le arti: il Rinascimento italiano.

Partendo da un fatto storico realmente accaduto, la famosa Congiura dei Pazzi, nella Firenze medicea del 1478, si vuole raccontare e far vivere sul palcoscenico una storia mai allestita prima d’ora, che celebra il genio italiano mettendo in scena le forze contrastanti di un periodo irripetibile per le arti, la cultura e la politica.

La partitura, i temi e le arie del Maestro, Riz Ortolani; autore anche del libretto, in collaborazione con Ugo Chiti, autore solido e coinvolgente; le liriche di Lorenzo Raggi e Kroville; la regia, le scene e i costumi di uno straordinario maestro di teatro, Pier Luigi Pizzi, svelano, insieme, amori e drammi, sviscerano passioni e intrighi di una città al culmine del suo splendore artistico, che esorcizza la paura della morte celebrando la bellezza del presente.

Un’opera sulla giovinezza, sull’ideale della bellezza in tutte le sue forme, sull’amore e la lotta per il potere; un omaggio all’unicità italiana e al suo genio creativo; un unicum musicale che il Maestro Ortolani così racconta:
Questo lavoro mi ha impegnato soprattutto per la ricerca di uno stile con il quale costruire tutta la struttura dell’opera, avendo ben presente nella partitura anche le esigenze della drammaturgia e del potenziale teatrale della storia.

Il primo brano strumentale, per esempio, almeno nell’intenzione, inizia come se provenisse dalle viscere della terra, con una sonorità vibrante di un leggero terremoto; s’innalza, con sonorità dissonanti, che continuano nella loro progressione musicale; al massimo del crescendo interviene una seconda sezione tonale che sfida la precedente dissonanza. Fra i temi e le arie di tutti i protagonisti che mi hanno molto sedotto Amante mia dichiarazione d’amore di Lorenzo alla sua città; Amo il mio odio fortemente drammatico per il tormentato e violento Franceschino Pazzi; Io la Notte tu la Luna duetto d’amore di Giuliano e Fioretta; il concertato finale per gli otto protagonisti con coro e orchestra sono forse le pagine più intense anche per l’atmosfera dell’opera.

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Una storia appassionata mai portata prima d’oggi sulla scena musicale
“Il Principe della Gioventù” è un progetto originale di Riz Ortolani, liberamente tratto dal famoso fatto storico “La Congiura dei Pazzi” mai prima d’ora portato sulla scena musicale.

La storia si svolge a Firenze, nel breve arco di quattro mesi (dal gennaio al 26 aprile
dell’anno 1478) nel momento più alto dello splendore rinascimentale, un anno denso e ricco di eventi significativi e decisivi per i due fratelli Medici, Lorenzo (Graziano Galatone) e Giuliano (Edoardo Luttazzi).

Il fatto in se stesso è un dramma universale che si ripete nei secoli.
Lorenzo di appena ventotto anni è, già da dieci, Capo supremo dello Stato di Firenze, poeta e grande mecenate delle arti; il giovane fratello, ventiquattrenne, Giuliano è
“il Principe della Gioventù” (così lo chiamava il poeta Poliziano) con il suo grande e difficile amore per la giovane Fioretta Gorini (Valentina Spalletta), figlia di un umile mercante di stoffe, complice la nutrice Cencia (partecipazione straordinaria di Donatella Pandimiglio).

In contrasto con lo splendore Rinascimentale, l’amore, la vivacità della gioventù fiorentina, il gioco del calcio, gli intrighi, serpeggia la cupa oscurità della famosa “Congiura dei Pazzi” organizzata da Franceschino de’ Pazzi (Sandro Querci) divorato dall’insano odio e gelosia per i due fratelli Medici, così amati dal popolo, nonché per il loro potere bancario. La congiura culmina con l’assassinio del giovane Giuliano nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore: diciannove pugnalate durante la Santa Messa dell’Ascensione officiata dal Cardinale Riario, giovane nipote di Papa Sisto IV, alleato della famiglia Pazzi nel complotto.

Giuliano morirà tra le braccia della sua amata Fioretta, in attesa del loro figlio, futuro Papa Clemente VII. La congiura però non riesce nell’intento perchè Lorenzo, miracolosamente salvato, rafforza il suo potere e ne esce trionfante: il popolo fiorentino lo vendica e lo acclama e nei secoli a venire sarà sempre “Lorenzo il Magnifico”.

La forza espressiva delle musiche sostenute dalle potenti orchestrazioni dell’autore fanno vivere tutta l’intensità delle emozioni.