Categorie: Sport
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20 Febbraio 2020 16:24

Antonio Rossi: “A Milano c’è chi vive ‘alla grande’ e chi lotta per vivere”

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Nell'intervista rilasciata a Notizie.it | Milano, Antonio Rossi racconta la città soffermandosi sulla questione dello stadio San Siro.

Paola Barletta

Content Manager e SEO Specialist, classe 1991, nata a Napoli, è laureata in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda all'Università degli studi di Milano.

Antonio Rossi, nativo di Lecco, ma milanese di adozione, racconta la sua visione di Milano: una città ricca di contraddizioni.

Secondo il famoso canoista Milano deve puntare a essere capitale del bene d’Italia prima che dei beni.

Qual è stata la tua impressione la prima volta che sei arrivato a Milano?

Luci, traffico, frenesia, gente che arriva da tutto il mondo, negozi di ogni tipo, per un bambino una metropoli come Milano ha indubbiamente un grande fascino. Le sue dimensioni, i suoi ritmi e le sue grandi disuguaglianze, però, possono creare anche un senso di smarrimento.

Qual è il problema più importante da risolvere a Milano?

Milano è una città di forti contrasti che negli ultimi anni si sono acuiti. C’è un mare di gente che fa volontariato ma per la strada regna l’indifferenza per l’altro.

C’è chi vive ‘alla grande’ e ama sfoggiarlo e chi deve lottare allo strenuo per arrivare a fine mese, nascondendolo con grande dignità. C’è chi segue le regole puntigliosamente e chi se ne infischia apertamente. In una città più piccola come Lecco, la mia città, tutto è più a misura d’uomo.

Cosa manca a Milano?

La sicurezza, l’uguaglianza sociale, il rapporto umano, il desiderio di essere capitale del bene d’Italia prima che dei beni, di essere un faro di positività per le nuove generazioni, non solo una mela da mordere e poi da gettare a terra.

Ci sono mille motivi per amare Milano. Qual è uno per odiarla?

Non si può odiare Milano, la si può solo amare, sia che tu ci nasca sia che tu venga da fuori. Però si può fare molto per migliorarla, per renderla ancora più bella e attraente agli occhi di tutti, meneghini, lombardi, italiani e cittadini del mondo.

Cosa ami della città?

Le grandi opportunità che offre, qui puoi fare davvero qualunque cosa.

Qual è il tuo luogo nascosto di Milano per fare una passeggiata?

Piazza del Duomo. Basta mettere un cappello e alzare il bavero della giacca e sparisci nella folla, diventi uno su mille. Se hai bisogno di ritrovarti, di riflettere, fai due passi sul sagrato, ammiri lo splendore che hai intorno, dai uno sguardo alla Madonnina e ritrovi la strada giusta. Se sei in compagnia di qualcuno che ami basta uno sguardo per sentirne il calore amplificato.

Per me è davvero la piazza più bella del mondo, dopo piazza XX settembre a Lecco, insieme a piazza del Campo a Siena e a piazza Ducale a Vigevano.

Come sottosegretario ai Grandi eventi sportivi della regione Lombardia, ex sportivo e grande tifoso del Milan, cosa pensi della questione San Siro?

Premetto che sono ancora uno sportivo, chi ama e pratica lo sport è sempre uno sportivo, sia che si cimenti per diletto sia puntando a risultati e, soprattutto, a qualsiasi età. Per me che sono milanista, San Siro non può che essere lo stadio più bello del mondo. Certo, non è più al passo con i tempi, ma questa considerazione apre spazio a mille soluzioni.