Sarà Jonathan Dally a guidare l’attacco dei Kobra Rhinos Milano per la stagione 2011.
il nuovo quarterback della formazione milanese è un giocatore eclettico, dotato di grande mobilità e con molteplici interessi: surf, cinema, videogiochi. Considerato uno dei migliori QB della “Great West” conference, nonostante abbia giocato per sole due stagioni. In vista del suo arrivo previsto per i primi giorni di febbraio ha deciso di rilasciare un’intervista di presentazione ai suoi tifosi.
Quando hai iniziato a giocare a football? “Ho iniziato a giocare seriamente quando avevo 7 anni.
Mio padre mi ha iscritto in una squadra giovanile, mentre mio fratello era al suo secondo anno. Ho giocato ininterrottamente da allora per 16 anni, senza mai perdere una stagione”.
Qual è il tuo ricordo più bello di quando giocavi al College? “Sicuramente a Cal Poly il training camp del 2008. Stavo per iniziare il mio ultimo anno con la certezza che avrei guidato l’attacco che sarebbe diventato il migliore della nazione.
Ero certo che i Mustangs avrebbero fatto molto bene quell’anno e tutto il tempo che ho trascorso con i miei compagni nelle settimane precedenti all’inizio della stagione rimarranno per sempre ben impresse nei miei ricordi”.
Come mai hai giocato a Cal Poly? “Al liceo ho giocato a football a Santa Maria, CA (50 km da Cal Poly, ndr). La nostra squadra non era granché, ma personalmente ero un buon giocatore.
Decisi di migliorare le mie abilità nel locale Junior College (Alan Hancock College) giocando con coach Dutra, uno specialista per i quarterback. Dopo due stagioni vincenti, ho ricevuto una telefonata dall’allenatore della linea d’attacco di Cal Poly (Gene McKeehan). Ho valutato tutte le opportunità tra alcune scuole della costa est e l’università locale, e ho concluso che la mia carriera sportiva e accademica dovevano proseguire a Cal Poly.
Ho firmato per una “scholarship” e ho giocato per i Mustangs”.
E’ la tua prima esperienza fuori dagli Stati Uniti, che aspettative hai? “Non sono mai stato fuori dagli Stati Uniti prima d’ora, quindi non so davvero cosa aspettarmi. Spero di imparare la cultura italiana ed il loro stile di vita. I miei obiettivi sono semplici: viaggiare, incontrare il maggior numero di persone possibili, imparare l’italiano e condurre i Rhinos Milano a un titolo, o anche due”.
Sarà una stagione lunga: minimo 12 partite (16 se la squadra arriva in fondo su entrambi i fronti: campionato e Coppa Europea). Pensi sarà dura? “A un certo punto ogni stagione diventa difficile. Indubbiamente sarà la stagione più lunga che abbia mai giocato, se poi aggiungiamo il fatto di essere lontano da casa ed inserito in un sistema di gioco nuovo…sì, probabilmente sarà una delle stagioni più dure. Tuttavia mi piacciono le sfide, anche perché vincere è più bello quando devi superare tante difficoltà”.
Hai visionato i filmati dei Rhinos della scorsa stagione. Cosa pensi del livello di gioco in Italia? “Ho visto molto talento tra gli italiani. Ho visto anche molte potenzialità nella nostra squadra, potenzialità da migliorare rispetto alla passata stagione per vincere tutto quest’anno. Ho notato un grande impegno da parte di tutti i giocatori e sono davvero gasato all’idea di giocare con loro”.
Cosa pensi di coach Harris? Pensi di poter padroneggiare il suo sistema offensivo? “Coach Harris sa come portare i suoi giocatori al loro potenziale massimo, sa cosa vuole e soprattutto sa come tirare fuori il meglio da ogni atleta.
Sono davvero convinto che coach Harris avrà successo con il suo sistema di gioco, è abbastanza complicato da far impazzire le difese avversarie. Coach Harris basa il suo playbook su dei concetti che non sono difficili da imparare, può insegnare il suo sistema ad ogni tipo di atleta che è disposto ad impararlo”.
Ed ecco, in un video di circa dieci minuti, Quanto Basta per imparare a conoscere Dally:
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