Il grido di guerra di Rafa Benitez, nuovo tecnico dell'Inter, è presto lanciato, sulla scia di quello di José Mourinho: vincere.
"Qui pensano tutti solo a quello, a partire dal presidente Moratti che non vuole affatto aspettare per vincere ancora". L'obiettivo è chiaro, e per Benitez non è un problema "ripartire da ciò che di buono è stato fatto", e "fare un mix" di quanto visto e applicato in Inghilterra e Spagna, a partire dal possesso di palla che ha fatto la fortuna della Spagna al Mondiale: "Dipende tutto dai giocatori". Ad esempio, lo spagnolo dovrà capire se Maicon resta e se Eto'o è pronto a un'altra stagione di sacrificio sulla fascia.Al momento ha a disposizione solo metà squadra.
I reduci dal Mondiale (incluso Sneijder, che sabato si sposerà in provincia di Siena) arriveranno direttamente negli Stati Uniti per la tournée di amichevoli. La prima sarà contro il Manchester City. A proposito della squadra di Roberto Mancini, interessata a Mario Balotelli, Benitez non spende la parola 'incedibile' per l'attaccante, arrivato con pochi minuti di ritardo al raduno. "Balotelli è un calciatore importante e di livello, che vuole giocare e vincere e questo è sempre importante: nei prossimi giorni voglio parlargli e conoscerlo meglio, poi vedremo", taglia corto Benitez che conta di restituire entusiasmo al giovane attaccante anche in allenamento.
E sempre riguardo al mercato Benitez taglia corto: "In Inghilterra ero un manager, qui sono allenatore: ognuno ha la sua opinione sui giocatori, ma l'Inter ha un direttore sportivo e un presidente che hanno le responsabilità del mercato e ognuno deve fare il suo lavoro", spiega senza mai citare Mascherano e chiarisce: "Per via del Mondiale il mercato sarà un po' lento: se qualcuno va via avremo bisogno di rinforzi ma se restano tutti siamo contenti".