Immenso Carlo Ancelotti: il tecnico del Milan, in odore di lasciare l’Italia per trasferirsi in Inghilterra alla corte di Roman Abramovich, è andato a Chieti per ritirare il Premio Prisco.
Avete capito bene: all’allenatore del Milan è andato il premio intitolato allo storico e graffiante vicepresidente dell’Inter.
Per Ancelotti è stata così l’occasione per avvicinarsi alla situazione dell’Abruzzo terremotato: “Ho visto delle cose terribili. E’ stata una mattinata toccante e commovente” ha detto il tecnico, proseguendo: “Ho potuto vedere e toccare con mano però, una grande dignità e voglia di ripresa degli abruzzesi colpiti da questa immane tragedia”.
Ancelotti ha poi parlato, sebbene poco, anche di calcio, a cominciare proprio da un giudizio sul mitico avvocato: “Prisco era una persona che ho sempre stimato al di là della sua fede nerazzurra.
E’ stato uno dei più grandi personaggi del nostro calcio, che ha usato l’ironia a fin di bene e per la crescita di questo sport”.
Quindi una battuta su alcuni striscioni interisti esposti nello splendido teatro (lo storico Marrucino) dove si è effettuata la premiazione: “Ho visto dei colori a cui sono allergico. Per fortuna ci sono degli antistaminici in sala” (riferendosi a una bandiera milanista che faceva bella mostra di sé).
Infine la frase più bella e divertente, decisamente autoironica: “E’ vero, sono un allenatore pane e salame. Il maiale è un animale davvero buono, quindi se mi offendono dandomi quell’appellativo non me la prendo”.