Categorie: Sport
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29 Aprile 2009 18:46

Berlusconi: "Per Ancelotti si decide a fine stagione, Kakà resta se vuole e l'Inter conti pure i rigori…"

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A volte parlare troppo crea qualche problema.

Stava andando così bene in casa Milan fino a pochissimo tempo fa. I tifosi ormai si erano abituati a questo ruolo di ‘comprimaria di lusso’ così ben esercitato dalla compagine rossonera, che si erano levati dalla testa strani grilli, per quanto riguarda la situazione di Carlo Ancelotti era lo stesso allenatore milanista, con la sua solita bonarietà, a rimandare tutto alla fine della stagione. Insomma, le nuove parole di Silvio Berlusconi, dopo quelle già pronunciate sul gol in bagger di Adriano (che avevano suscitato la logica risposta dell’Inter nella stessa persona di Massimo Moratti) hanno un po’ il sapore dell’inutilità, della sincera uscita ‘da tifoso’ (e ben sappiamo che il buon Silvio lo è).

Un po’ come un personaggio goffo che rompe un vaso e poi cerca di incollarlo con la saliva. Tant’è, il ‘Berlusconi-pensiero’ (in tema calcistico) targato 29 aprile ha riguardato tutto e tutti, a partire dal futuro del tecnico Ancelotti: “Credo che l'accordo fra Ancelotti e Galliani sia questo: 'Ci sediamo a un tavolo alla fine del campionato per parlare di futuro'. Il modo in cui si finirà questo campionato potrà influire.

Se Carlo dovesse lasciare il Milan? Per ora non c'è stato approfondimento su questo tema. La ricerca di un nuovo tecnico è una fase successiva a una decisione che non è mai stata presa. Posso dire che ripercorrerei la stessa strada fatta con Sacchi e Capello. Voglio molto bene ad Ancelotti e sono sicuro di essere contraccambiato. Poi, sul futuro, decideremo in assoluta concordia".

Capitolo tecnico chiuso, anche se queste parole pare mettano la parola fine sul rapporto pluriennale fra Ancelotti e il Milan.

Berlusconi è poi passato al capitolo legato a Ronaldinho: “Lo scorso anno, durante la campagna elettorale, la gente mi diceva: manda a casa i comunisti, porta a casa Ronaldinho: credo di aver fatto entrambe le cose. Lui si deve ricordare di essere stato l'ambizione e il sogno di tutti i tifosi rossoneri, che non vedono l'ora di rivederlo in campo”.

Lo spazio è poi dedicato alla replica di Moratti alle sue parole sul gol vincente di Adriano nel derby, segnato platealmente con il braccio.

Il presidente nerazzurro aveva fatto presente i 12 rigori fischiati in questo torneo a favore del Milan: nessuna squadra ne ha avuti tanti. “Contare i rigori a favore del Milan?” ha controreplicato il Premier, “Un utile esercizio di aritmetica che fa bene a tutti. L'Inter ha prevalso nell'ultima partita per un gol molto discutibile, senza il quale saremmo a -1. Mi dispiace che all'Inter si siano adontati per questo. Lo scudetto? E’ lecito sognare.

Sognare cose buone è bello, è consigliabile. Abbiamo la possibilità di chiudere bene, ci basta arrivare buoni secondi. Non credo che l'Inter avrà cedimenti, ma se ne dovesse avere dovremmo essere pronti".

Infine sul Milan del futuro: “Mi piace il Milan che abbiamo oggi. Sarà rinforzata la difesa, per il resto siamo già completi (se lo dice lui…). Dobbiamo sperare che non ci siano tutti questi infortuni. Kakà resta? Spero di sì.

Avete visto come ci comportiamo al Milan, non abbiamo l'attitudine ad imporci. Resta chi vuole restare ed è felice di stare con noi. Quando Shevchenko ci sottopose il fatto di andare a giocare in Inghilterra, e tutti sanno che era amatissimo da tutti noi, in particolare dal presidente, noi non ci sentimmo di dire di no. Con Pato, Kakà, Ronaldinho è Seedorf il biglietto è sempre ripagato. Il bel gioco è il marchio di fabbrica del Milan, che deve vincere convincendo.

Quest'anno abbiamo avuto un numero elevatissimo di incidenti e infortuni, addirittura in un momento abbiamo avuto 12 giocatori in infermeria. In secondo luogo abbiamo avuto qualche incidente di percorso, qualche distrazione nei minuti finali e qualche decisione arbitrale sfavorevole".
Capitolo chiuso, abbiamo capito presidente. Non è che poi abbia detto molte cose nuove, forse ha solo contribuito ad alimentare qualche polemica e a seminare qualche dubbio. Mi consenta…