di Alberto Rossi
Forse, alla vigilia di Inter-Roma, neanche i “gufi” più terribili si sarebbero immaginati un così mesto ritorno a casa dal “Meazza” del popolo nerazzurro.
Il destino che talvolta si diverte a giocare brutti scherzi ha in questa circostanza preso di mira Figo.
Proprio il portoghese, che nei giorni scorsi aveva promesso per il big-match il suo primo gol in campionato, all’89’ con una decisiva deviazione su una punizione di Totti ha in un colpo solo spezzato le residue speranze interiste di festeggiare con sei giornate d’anticipo uno strameritato scudetto e mandato all’aria un record d’imbattibilità che si protraeva da quasi un anno.
Niente di drammatico.
L’appuntamento con il titolo è solo rimandato ma vallo a spiegare a quei tifosi che per non mancare all’appuntamento si sono presi almeno una mezza giornata di ferie…
Sul versante opposto cittadino il Milan consegue un vistoso successo esterno sul fanalino di coda Ascoli (5-2). Sugli scudi quell’Alberto Gilardino denigrato ingiustamente anche da una parte del pubblico di fede rossonera nonostante abbia realizzato con meno presenze lo stesso numero di reti stagionali di Ibrahimovic.
Alla festa del gol hanno partecipato anche Seedorf e Kakà. Il trequartista brasiliano tornato domenica scorsa a segnare una rete su azione in trasferta dopo quasi 13 mesi (22-01-2006 Siena-Milan 1-3) ha subito concesso il bis ma, per il bene suo e del Milan, sarebbe opportuno che non si limitasse ad essere decisivo solo con squadre di medio-piccolo cabotaggio come Celtic, Anderlecht, Catania, Messina e Ascoli.