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Il Centro Internazionale Brera ha deciso di annullare il convegno intitolato “Conoscere per la pace”, previsto per venerdì sera, a seguito delle polemiche suscitate sia sui media che sui social network. L’evento, organizzato in collaborazione con il consolato russo a Milano, ha sollevato un acceso dibattito, portando a una mobilitazione da parte di membri del direttivo contrari all’iniziativa. Tra questi, l’ex assessore milanese Sergio Scalpelli e Massimo Ferlini, che avevano minacciato un presidio di protesta.
Il presidente del Centro, Stefano Carluccio, ha espresso il suo apprezzamento per il console generale della Federazione Russa a Milano, Dmitriy Shtodin, definendolo un esempio di “alto senso di responsabilità civica e politica”. Tuttavia, queste parole non hanno placato le critiche da parte di chi ha visto in questo elogio un atto di ipocrisia, considerando il contesto attuale del conflitto in Ucraina. La decisione di annullare l’evento è stata comunicata attraverso un post sui social, ma ha lasciato un clima di tensione all’interno del direttivo del Centro.
La divisione all’interno del direttivo del Centro Brera è palpabile. Mentre alcuni membri hanno accolto con favore l’annullamento dell’evento, altri hanno espresso preoccupazione per il danno d’immagine subito dall’istituzione. Christian Rocca, direttore de Linkiesta, ha sottolineato come il Centro, storicamente impegnato a sostenere i diritti umani e l’ospitalità ai dissidenti, rischi di compromettere la sua reputazione a causa di scelte discutibili.
La storia del Centro, fondato nel 1973 da Bettino Craxi, è caratterizzata da un forte impegno contro i regimi totalitari, e ora si trova a dover affrontare una crisi interna che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine.