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Negli ultimi mesi, la sanità lombarda è stata al centro di un acceso dibattito riguardante l’utilizzo dei medici gettonisti, professionisti assunti temporaneamente per far fronte alle carenze di personale. L’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha espresso la sua ferma opposizione a questa pratica, definendola una “vergogna della sanità pubblica”. Durante gli Stati Generali della Sanità della Lega a Milano, ha sottolineato come solo una regione abbia deciso di eliminare completamente l’uso di questi medici, i quali guadagnano cifre considerevoli, fino a 120 euro all’ora, mentre i medici “regolari” si trovano a lavorare con stipendi ben più bassi.
La situazione attuale ha portato a una crescente insoddisfazione tra i professionisti della salute, che si sentono trascurati e sottovalutati. Bertolaso ha messo in evidenza come i gettonisti possano guadagnare in dieci giorni quanto un medico regolare in un mese, creando un divario inaccettabile. Questa disparità non solo influisce sul morale dei medici, ma ha anche ripercussioni sulla qualità dell’assistenza sanitaria offerta ai cittadini.
La Lombardia ha promesso di riformare il sistema, aumentando gli stipendi per i medici di base e cercando di stabilizzare il personale sanitario.
Un altro tema cruciale è rappresentato dal Pio Albergo Trivulzio, una delle strutture sanitarie più importanti della regione. Bertolaso ha recentemente annunciato un accordo per valorizzare il patrimonio immobiliare dell’ente, con l’obiettivo di migliorare i servizi socio-assistenziali e sanitari.
Questo progetto prevede l’ampliamento dei posti letto dedicati alla riabilitazione e la riapertura di ambulatori chiusi dal 2020. La ristrutturazione del Pio Albergo Trivulzio è vista come un passo fondamentale per garantire assistenza ai più fragili e per supportare le strutture ospedaliere nella gestione delle cure sub acute.
Le dichiarazioni di Bertolaso evidenziano un chiaro intento di riformare e migliorare la sanità lombarda, affrontando le criticità legate ai gettonisti e puntando su una stabilizzazione del personale.
La sfida è grande, ma con un impegno costante e una visione chiara, è possibile costruire un sistema sanitario più equo e sostenibile. La Lombardia, storicamente un punto di riferimento per la sanità italiana, ha l’opportunità di riprendersi e di diventare un modello di eccellenza, non solo per la qualità delle cure, ma anche per il rispetto e la valorizzazione dei professionisti della salute.