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Recentemente, l’aula del Pirellone ha dato il suo consenso alla mozione presentata da Fratelli d’Italia, firmata da Giacomo Zamperini, che richiede una verifica approfondita dei centri sociali irregolari presenti in Lombardia. Con un voto di 42 favorevoli e 20 contrari, il consiglio regionale ha deciso di intraprendere un’azione concreta per affrontare la questione della regolarità di queste strutture. La mozione si propone di avviare una ricognizione per accertare se i centri sociali operino nel rispetto delle normative vigenti e, in caso contrario, di adottare provvedimenti per la loro chiusura.
Questa iniziativa è stata stimolata dalla recente condanna del Ministero dell’Interno, che ha imposto un risarcimento di 3 milioni di euro ai proprietari dell’ex cartiera di via Watteau a Milano, occupata dal centro sociale Leoncavallo dal 1994. La mozione mira a garantire che le richieste di sgombero emesse dal Tribunale siano effettivamente portate a termine, evitando che simili situazioni di illegalità possano ripetersi. Zamperini ha sottolineato l’importanza di mantenere l’ordine e la legalità, affermando che non è accettabile che alcuni centri sociali possano diventare focolai di violenza e illegalità.
Le reazioni alla mozione non si sono fatte attendere. Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Partito Democratico, ha criticato la destra, accusandola di essere ossessionata dai centri sociali e di non apprendere dalla storia del Paese. Secondo Majorino, la destra dovrebbe concentrarsi su questioni più rilevanti piuttosto che cercare di dare lezioni di democrazia e rispetto delle istituzioni. Questa divergenza di opinioni mette in luce un dibattito acceso e polarizzato riguardo al ruolo dei centri sociali nella società contemporanea e alla loro regolamentazione.