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Il Comune di Milano ha recentemente presentato un ambizioso piano straordinario per la casa, volto a rispondere alle crescenti difficoltà abitative dei cittadini. Questo progetto prevede la realizzazione di 10.000 appartamenti a canone calmierato, con un costo massimo di 80 euro al metro quadrato all’anno. L’iniziativa è destinata a chi ha redditi compresi tra 1.500 e 2.500 euro al mese, una fascia sempre più in difficoltà nel mercato immobiliare milanese.
Il piano si basa sulla cessione del diritto di superficie di aree comunali già urbanizzate, permettendo agli sviluppatori di contenere i costi di realizzazione. Le prime quattro aree selezionate includono Palasharp, Porto di Mare, San Romanello e Demostene. Queste aree, già bonificate e pronte per la costruzione, dovrebbero ospitare i cantieri entro il 2027. Il Comune non investirà fondi economici, ma parteciperà attivamente al partenariato pubblico-privato, raccogliendo manifestazioni d’interesse da operatori del settore.
Il sindaco Beppe Sala ha sottolineato che il problema della casa non è solo milanese, ma nazionale. La forbice tra redditi e costi abitativi si sta ampliando, rendendo necessario un intervento mirato. Con questo piano, Milano intende creare un mercato immobiliare più equilibrato, in grado di rispondere alle esigenze sociali. Le aree scelte per il progetto sono già considerate edificabili e destinate all’edilizia sociale, secondo il Piano di Governo del Territorio (Pgt).
Il piano prevede la costruzione di 6.500 appartamenti a Milano e 3.500 in aree limitrofe. Le zone selezionate sono state scelte con attenzione, tenendo conto della loro potenzialità per l’edilizia sociale. Inoltre, il Comune continuerà a lavorare su progetti già avviati, come quelli legati all’ex Macello e agli ex Scali ferroviari. Questo approccio integrato mira a garantire che anche i cittadini con redditi più bassi possano accedere a un’abitazione dignitosa e sostenibile.