Beppe Sala, ospite su Rai 3, torna su Fontana e ammette: “Di politici che vanno in paradiso non ce ne sono, neanche io.
Fontana lo manderei in purgatorio: bisogna espiare le colpe ma anche ammetterle.” Riferendosi all’ingresso erroneo della Lombardia in zona rossa.
Il sindaco Sala ritorna su Fontana e spiega: “Di politici che vanno in paradiso non ce ne sono, neanche io. Fontana lo manderei in purgatorio: bisogna espiare le colpe ma anche ammetterle. Quello che dico a Fontana è ammetti che hai sbagliato qualcosa, non succede nulla.” E’ quanto ha dichiarato il Sindaco intervistato su Rai 3.
Il riferimento del sindaco Sala è all’ingresso errato della Regione Lombardia in zona rossa. Sala infatti aveva già espresso questo punto di vista venerdì 29, per sottolineare la necessità di fare chiarezza e mettere in sicurezza la città. Un concetto che ha ribadito anche ai microfoni della Rai, dichiarando: “Al di là di dare colpe, noi abbiamo scelto un sistema complessissimo, in Germania la Merkel ha detto come fare, noi abbiamo venti parametri, giallo rosso, arancione.
Ma tutto dipende dalla bontà dei numeri. Dunque, i numeri non possono essere una opinione“ spiega Sala.
L’intervento di Sala non è stato visto di buon occhio dalla Lega che ha attaccato duramente anche la Rai. “Ieri sera in prima serata su Rai 3 durante la trasmissione “Le parole della settimana” il duo Gramellini-Sala è tornato ad attaccare Attilio Fontana senza contraddittorio, con il Sindaco di Milano che specula sull’emergenza e le questioni sanitarie al solo scopo di attaccare il Governatore della Regione.
È scandaloso che il servizio pubblico pagato dai contribuenti diventi strumento di propaganda politica ed elettorale della maggioranza Pd-M5S. Una brutta pagina di giornalismo e di televisione ma, soprattutto, l’ennesimo caso inaccettabile di mistificazione della realtà offerto dal servizio pubblico che porteremo in Commissione di Vigilanza.” E’ quanto dichiarano i deputati Lega in Commissione Vigilanza Rai: Massimiliano Capitanio, Dimitri Coin, Elena Maccanti e Alessandro Morelli.