Il sindaco di Milano Beppe Sala, intervistato da Repubblica, ha sottolineato la necessità di ripensare la gestione della sanità lombarda, le cui carenze sono state evidenziate negli ultimi mesi di emergenza sanitaria.
“Nelle ultime settimane“, ha infatti affermato il primo cittadino, “ho molto limitato la mia critica, perché ci sono momenti in cui è più importante stare vicini alla comunità, tutta. Sono però sotto gli occhi di ciascuno le carenze e le difficoltà manifestate dalla sanità, soprattutto territoriale, in questi drammatici mesi in Lombardia”.
Nel criticare la gestione della sanità lombarda, Beppe Sala ha messo particolarmente in rilievo la questione del vaccini antinfluenzali come prova delle carenze del sistema sanitario della Regione.
Per questo il primo cittadino ha dichiarato di essersi impegnato con il Pd lombardo nello stendere una “prima bozza del lavoro” con il quale riformare la gestione della sanità. “Sarà poi fondamentale“, ha spiegato Sala, “che si faccia un’accurata lettura dei ‘bisogni’ direttamente con i cittadini e nei vari territori“.
In un video esplicativo ai cittadini sui social, Beppe Sala ha descritto i 5 punti elaborati insieme al Pd lombardo per ripensare la gestione della sanità lombarda.
La prima mossa del progetto di riforma si basa sull’istituzione di una “Agenzia per il governo della sanità“, nella quale vi siano “che si occupi direttamente della sanità pubblica e delle relazioni con la sanità privata“. “Quest’Agenzia“, ha precisato Sala in un’intervista a Repubblica, “avrà la responsabilità di coordinare tutto il sistema e di governare anche l’offerta del privato accreditato da una posizione di forza e competenza“.
Il secondo punto su cui ha fatto chiarezza Sala in un video informativo per i cittadini è dato dal rapporto tra sanità pubblica a privata. Secondo la proposta del sindaco di Milano deve essere data “più forza e competenza” al pubblico nel rapporto con il privato. Il terzo punto riguarda invece il sistema delle Ats, ritenuto inefficiente dal primo cittadino. Sala ha infatti dichiarato la volontà di costruire un nuovo progetto sociosanitario sui territori, prevedendo un ritorno ai Distretti.
Questi ultimi infatti sono “dimensionati in maniera diversa, più piccoli e più vicini al territorio“.
Gli ultimi punti della riforma progettata da Sala con il Pd lombardo riguardano i medici di base e il coinvolgimento dei sindaci nella sanità. Per quanto riguarda il primo aspetto, Sala ha dichiarato la necessità di presidiare il territorio in termini di cura. “È necessario che i singoli cittadini vadano in ospedale il meno possibile, che siano curati a casa loro“.
Infine il primo cittadino ha proposto l’istituzione di un “consiglio di indirizzo a livello lombardo in cui partecipino per lo meno i sindaci dei capoluoghi di provincia e lì vengano discusse le politiche sanitarie“.