In seguito all’arresto di 13 persone nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti che ha coinvolto l’azienda Atm, Beppe Sala ha espresso subito la sua condanna.
Durante un’intervista a Uno Mattina su Rai 1, il primo cittadino si è dichiarato sdegnato e carico di rabbia. “La giustizia farà il suo corso“, afferma, “una persona che prende uno stipendio da Atm da 25 anni che si permette di dire e agire così, per me è già una condanna“.
Tredici persone sono state arrestate in seguito all’inchiesta della Guardia di Finanza in merito a presunte tangenti sulle forniture per le metropolitane milanesi.
Paolo Bellini è la figura chiave di tutta l’indagine. Funzionario dell’azienda milanese da 25 anni, avrebbe incassato, grazie ad alcune “soffiate” che passava alle ditte, circa 125.000 euro, tra il 2018 e 2019. Egli pilotava gli appalti, prendeva mazzette, e falsificava i nomi dei cavi della metropolitana. Non temeva di essere scoperto: perché qualcuno si mettesse a fare un’analisi chimico tecnica per valutare se i cavi fossero effettivamente quelli, affermava, avrebbe dovuto “bruciare la galleria“.
In questo modo è riuscito a utilizzare per anni il suo “metodo Bellini”.
Proprio contro di lui si schiera il sindaco Sala. “Altro che fare la pensione in Mercedes,” dichiara adirato, “questo deve fare la pensione senza avere i soldi per andare al ristorante. E lo dico in modo diretto perché gente come questa rovina il lavoro e la vita di migliaia di persone oneste“. Al termine dell’intervista, rispondendo alla domanda su come combattere la corruzione, ha poi affermato la necessità di cambiare più spesso alcuni ruoli di direzione: “Persone, pur esperte, non possono rimanere nello stesso posto per troppi anni, perché si sedimentano questi rapporti con i fornitori“.
Sala chiede poi una verifica dei dati di bilancio più efficace e un continuo controllo di tutti i processi.