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Coronavirus, Gallera fa marcia indietro sulla candidatura a sindaco: “Penso solo al Covid-19”

Impegnato a gestire l'emergenza Coronavirus, Giulio Gallera ha fatto marcia indietro sulla possibile candidatura a sindaco di Milano.

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Coronavirus, Giulio Gallera è pronto a candidarsi come Sindaco di Milano.

Dopo aver scatenato grandissime polemiche a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate, l’assessore al Welfare Gallera fa marcia indietro: “Sono in prima linea al fianco di medici e infermieri. Siamo in guerra e resto al mio posto” ha detto.

Coronavirus, Gallera fa marcia indietro

Giulio Gallera, in prima linea sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, ha spiegato che non si tratta di un vero e proprio dietrofront. “Sono totalmente concentrato sull’emergenza sanitaria e questo mi assorbe 24 ore al giorno. In questo momento non sono interessato ad altro” sono le parole con cui Gallera è tornato sul tema della possibile sfida con Beppe Sala per la poltrona di Palazzo Marino.

Gallera e la sfida a Sala

Giulio Gallera, assessore al Welfare della Lombardia, durante l’emergenza Coronavirus che sta affliggendo tutta la Regione, parla di un’eventuale candidatura a Sindaco di Milano. L’esponente di Forza Italia ha espresso questa volontà durante un’intervista.

Gallera Sindaco: “Non mi tirerò indietro”

Giulio Gallera sembra determinato nell’offrire supporto alla sua città natale, che l’ha visto per 20 anni in Comune. Ogni giorno lo si vede in televisione, in diretta con il bollettino dei contagi della Lombardia, da almeno un mese.

“Sto dentro al bunker della Regione dalle 20 a mezzanotte. L’emergenza non finisce”, ha detto. L’assessore non si rende conto della popolarità che sta guadagnando con questi interventi diretti ai cittadini milanesi, perché troppo concentrato sull’emergenza Coronavirus.

In prima linea contro il Coronavirus

Pare che siano diversi i messaggi favorevoli per una sua candidatura a Sindaco: “Conosco ogni via della mia città e ne sono innamorato. Mi sono sposato qui, ho due figli al liceo. Se servirà candidarmi, non mi tirerò indietro”, ha commentato.

L’assessore al Welfare si è di recente espresso in merito alla delicata questione dei tamponi per il Coronavirus. Secondo lui, 5mila al giorno sono abbastanza perché non si intasino i laboratori di analisi. Per questo motivo, l’idea di fare test a tappeto non incontra il suo favore: “L’importante è intervenire su chi ha bisogno”, ha detto.

Nel frattempo, il suo futuro rivale Beppe Sala ha chiesto pubblicamente scusa alla città di Milano. “In quel momento nessuno aveva compreso la veemenza del Coronavirus. Forse ho sbagliato”, ha detto il promotore della campagna #milanononsiferma, rendendosi conto dell’entità della pandemia.

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