“Serve essere rigidi e non cadere nell’ottimismo.
Per un ritorno alla normalità serviranno un paio di mesi” sono le parole del sindaco di Milano Beppe Sala in merito all’emergenza Coronavirus. Un vero e proprio marcia indietro dopo i messaggi social lanciato per una ripartenza rapida di Milano a seguito degli stop della settimana precedente. “Se c’è da essere più rigorosi per evitare il picco – ha detto il primo cittadino – lo si fa“.
Nella prima settimana di allerta il sindaco di Milano aveva chiesto di mettere la città in condizioni di ripartire il prima possibile per evitare conseguenze economiche pesanti. Tuttavia, a quasi 14 giorni dal primo contagio rivelato, un 38enne di Codogno, l’emergenza si è ampliata a tutto il Paese e Sala ha deciso di percorrere la via della moderazione: “Non è il momento di polemizzare sulla qualità della sanità. Il rischio di non farcela se aumentano i contagi c’è“.
L’obiettivo è quello di estendere le misure di supporto economico previste per la zona rossa anche alla zona gialla così da fornire aiuti concreti per affrontare le difficoltà derivate dall’emergenza sanitaria.
Secondo Beppe Sala la città e i milanesi non potranno che uscire cambiati da tutta questa situazione di emergenza: “Non si può immaginare che la nostra mentalità non ne esca trasformata“. Sala ha invitato poi le aziende ad optare per lo Smart Working: “Noi lo abbiamo concesso a 500 dipendenti comunali.
È un’opportunità. Lancio un invito alle aziende: provateci, è veramente il momento in cui serve il telelavoro“.