È intervenuto il sindaco di Milano Beppe Sala, dopo che l’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran ha sollevato le problematiche su Airbnb e gli affitti a breve termine.
Il Primo cittadino ha raccolto molte lamentele da parte di giovani che faticano sempre più a trovare un appartamento in città.
“Dei ragazzi che mi scrivono il 50% lo fa per dirmi che fatica a trovare un appartamento a Milano“, confessa Beppe Sala. La proposta di porre un limite agli affitti brevi a Airbnb e alle piattaforme simile ha preso vita dopo alcune provocazioni dell’assessore Pierfrancesco Maran.
“Non abbiamo una ricetta predefinita – spiega Sala -. Quello che so è che la maggior parte dei miei colleghi delle grandi città europee si stanno ponendo il problema. Un tema c’è per cui, nel rispetto delle regole e del libero mercato, la politica deve cercare di trovare delle formule per dare degli indirizzi”.
Il Sindaco continua spiegando che il Comune sta agendo per riempire il vuoto di appartamenti in città, ma i risultati si vedranno su un lungo periodo.
“Bisogna riflettere sul punto. Non esiste lontanamente l’idea di imporre qualcosa rispetto a regole che governano il libero mercato, ma trovare delle formule anche collaborative perché questo è un tema molto importante oggi a Milano“.
Le società si pongono il problema in prima persona. A proposito interviene anche Cristiano Berti, ad di The Best Rent: “L’assessore ha fatto emergere le molteplici criticità degli affitti tradizionali. Spesso è la conseguenza delle scarse tutele riconosciute ai proprietari di immobili che intendono affittare il proprio appartamento.
La soluzione, a nostro avviso, va ricercata in una corretta e chiara regolamentazione, sia del settore degli affitti brevi sia del mercato degli affitti tradizionali. Questo affinché si evitino situazioni di incertezza legate all’aumento di privati o Property manager fai da te che, molto spesso, non rispettano a pieno gli adempimenti richiesti dalla legge, e omettono obblighi e oneri tributari a danno delle amministrazioni, comunali in primis“.