Mentre all’Hotel Da Vinci di Milano si stava tenendo il congresso federale della Lega presieduto da Matteo Salvini, all’ingresso del vicino Parco Nord un gruppo di sardine si è riunito per protestare contro il vertice leghista e contro le modifiche allo statuto del partito, poi approvate nel pomeriggio del 21 dicembre.
Secondo gli organizzatori del flash mob delle sardine infatti, con il nuovo statuto verrebbe utilizzata la vecchia Lega Nord come contenitore vuoto a cui far pagare i famosi 49 milioni di euro ottenuti in maniera irregolare, lasciando la nuova Lega per Salvini Premier libera da ogni preoccupazione politica ed etica.
È proprio per questo che la sezione milanese delle sardine ha deciso di radunarsi in via Martinazzoli con 49 pesciolini di cartone, a rappresentare simbolicamente i 49 milioni di euro di rimborsi elettorali ottenuti sotto la segreteria di Umberto Bossi in maniera illecita.
Un’oscura vicenda che all’epoca fece crollare nei sondaggi la Lega Nord, portando nel 2012 alle dimissioni dello stesso Bossi da segretario federale del partito dopo ben 23 anni.
Sono proprio le sardine a spiegare la situazione attuale sulla loro pagina Facebook: “La Cassazione si è pronunciata in merito al processo relativo ai rimborsi elettorali del partito ed ha confermato la confisca dei 49 milioni sottratti allo Stato. Questo cambio di nome e statuto renderà molto più difficoltosa la restituzione di quanto indebitamente incassato che rimarrà a carico della ‘bad company’ Lega Nord che continuerà comunque ad esistere”.
Nel corso del raduno, alcune sardine hanno inoltre spiegato come il debito di 49 milioni contratto dalla Lega sia tutto ai danni di quegli stessi cittadini italiani che vengono costantemente menzionati da Matteo Salvini nei suoi comizi pubblici: “Siamo qui per dire nuovamente che non siamo d’accordo con la politica dell’odio e che non abbiamo dimenticato il debito di 49 milioni di euro che la Lega ha con lo Stato italiano e i suoi cittadini, gli stessi cittadini che nella narrazione leghista sono al centro dell’attenzione e dell’interesse“.
Sulle note finali di Bella ciao, le sardine si sono poi riunite per raccogliere indumenti usati, coperte e sacchi a pelo da donare a coloro che in questo periodo dell’anno sono: “Costretto a vivere per strada a seguito dei decreti sicurezza“.