Dopo innumerevoli polemiche e altrettante riunioni disertate sia dall'opposizione e che dalla magggioranza, finalmente, quando ormai i cittadini si stavano rassegnando all'idea di tenersi il vecchio piano regolatore del 1980, prende vita il nuovo Piano del Territorio.
Ora, superato a fatica (55 sedute di consiglio comunale per 162 ore di dibattito) il primo step, il testo – informa il Corriere – verrà pubblicato a settembre per essere sottoposto ai cittadini e in seguito essere licenziato in via definitiva entro febbraio.
L'assessore allo Sviluppo del Territorio, Carlo Masseroli avverte:
"Questi termini sono imposti dalla legge regionale e sono quindi tassativi. Dopo 5 mesi e un giorno il Pgt decade".
Il Pgt, anche nella sua fase finale, rimane un percorso a ostacoli, nonostante Masseroli e il sindaco si dicano soddisfatti e fiduciosi.
Letizia Moratti, assente nel corso delle votazioni, ha dichiarato:
"La maggioranza ha dimostrato di non avere contraddizioni al proprio interno e di essere capace di arrivare a una sintesi. Con il Pgt siamo in grado di consegnare ai nostri figli una città verde, facile da percorrere, con nuovi servizi e tanti spazi da vivere".
Ma vediamo insieme cosa propone il tanto atteso Piano del Territorio, che vuol essere un'opera di riqualificazione del territorio a verde, infrastrutture e servizi.
Come sarà la nostra Milano nel 2030?
Avremo 116 parchi con una superficie totale a verde superiore ad un terzo dell’intero territorio cittadino.
Avremo 259 stazioni distribuite in 11 linee metropolitane anche di superficie, oltre ad un potenziato sistema di passante ferroviario e la circle line .
Verranno realizzati 30.000 nuovi alloggi in città in housing sociale.
Verrà riconvertito il patrimonio edilizio esistente incentivando la costruzione in classe A.
Particolare attenzione verrà posta sulla tutela del centro storico e delle aree di rilevanza paesaggistica e architettonica eal sostegno della piccole e medie imprese insediate nel territorio milanese, dal negozio di vicinato alle realtà artigianali e produttive.
Carlo Masseroli ha commentato:
"Libertà, equità, semplificazione e sussidiarietà: sono queste le parole chiave del Piano.
Milano è oggi laboratorio nazionale dell’innovazione urbanistica. Il nuovo PGT contiene tutte le condizioni normative per rendere possibili nei prossimi anni il raggiungimento degli obiettivi proposti, grazie a un nuovo sistema di regole. Il suolo rigenerato dal nuovo Piano di Governo del territorio sarà occasione per chiamare tutte le forze produttive e creative di questa città a pensare nuove modalità di utilizzo e fruizione degli spazi pubblici."
Ma a spegnere l'entusiasmo di Masseroli e della Moratti c'è, come da copione, l'opposizione che minaccia il ricorso al Tar.
Basilio Rizzo, della lista Fo- riporta il Corriere -, taccia il Pgt di illegittimità:
"Secondo noi ci sono elementi di illegittimità. Mi riferisco all’articolo della legge 12 che stabilisce che alle aree agricole non possono essere assegnati diritti volumetrici, cosa che invece con il Pgt succede".
Rizzo, inoltre, attacca la Moratti in quanto assente e prosegue la sua invettiva identificando almeno due difetti del neonato Pgt:
"Il primo è che è irrealizzabile, infatti è articolato sui 30 anni.
Chi andrà a verificare cosa è stato fatto e cosa no? Il secondo difetto è con la perequazione si determina una situazione di diritti di carta che se venissero negoziati potrebbero costituire la base per la prossima bolla speculativa, dopo i derivati".
Anche Carlo Sangalli, presidente dell’Unione e della Confcommercio, ha espresso il suo giudizio sul nuovo Pgt:
"E’ necessario che il Pgt guardi oltre i confini comunali per essere uno strumento capace di misurarsi con il grande sviluppo economico-commerciale alle porte della nostra città".
Il prossimo appuntamento con il Piano sarà a inizio settembre quando i documenti verranno consegnati alla città e al giudizio dei cittadini che in teoria dovrebbero deciderne le sorti.