Dopo la bocciatura al Senato il sindaco di Milano Letizia Moratti chiederà alla Camera di esaminare un emendamento sul processo breve per salvare, come leggiamo sul Corriere, "il dibattimento sui derivati del Comune di Milano e per non estinguere il processo davanti alla Corte dei Conti che l'ha già condannata assieme ai suoi assessori per il danno erariale provocato da nomine di dirigenti comunali – vedi il caso Madaffari – e giornalisti dell'ufficio stampa, nomine giudicate in primo grado illegittime".
Secondo l'opposizione l'attuale formulazione della legge estinguerebbe i dibattimenti davanti alla Corte dei Conti a carico del sindaco per le cosiddette 'consulenze d'oro'.
La Moratti ha annunciato che:
"Riproporrò alla Camera l'emendamento già proposto e non recepito al Senato: io ovviamente chiedo che vengano tolti dal processo breve i reati contro la pubblica amministrazione e lo Stato, quindi anche quello alla Corte dei Conti perché io voglio trasparenza e chiarezza"
E inoltre:
"Sono la prima a volere trasparenza e chiarezza.
Ai cittadini milanesi io ho fatto solo risparmiare: non ho aumentato le tariffe, non ho messo nuove tasse, ho aumentato la qualità dei servizi e abbiamo risparmiato 190 milioni con la riorganizzazione della macchina comunale. Perché se no non si capisce come si fa a risparmiare senza incidere sui servizi"
Per quanto riguarda invece il processo sui derivati il sindaco già nel novembre scorso aveva chiesto al sottosegretario Gianni Letta di stralciare questa tipologia dell'elenco dei reati per i quali si applica il "processo breve".
Bisognerà ora vedere cosa sarà di un altro processo a rischio: quello della Santa Rita.