Staremo a vedere cosa succederà adesso: il sindaco di Milano, Letizia Moratti e il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, hanno avuto ieri un colloquio privato durato una ventina di minuti, a margine di un convegno organizzato da Anci Lombardia.
La Moratti ha fatto qualche anticipazione sui temi dell'incontro:
"Abbiamo fatto il punto su tutte le tematiche che riguardano la sicurezza nella nostra città: dai risultati positivi raggiunti per quanto riguarda l'alleggerimento delle persone nei campi nomadi – che sono scese da 2000 a 1300 – ai luoghi di culto, per i quali stiamo lavorando con la prefettura perché ci sono alcuni aspetti che riguardano anche l'ordine pubblico"
Ritorna quindi l'eterna questione moschea.
Secondo Maroni infatti la decisione sull'eventuale costruzione di una moschea in città spetta al Comune, ma la Moratti ha aggiunto che:
"quando poi ci sono aspetti che riguardano l'ordine pubblico preferiamo lavorare con la prefettura e anche il ministro condivide questo modo di affrontare il problema"
Sembra che non se ne venga fuori insomma. Solo il mese scorso la Moratti aveva rimbalzato la questione nelle mani del ministro degli Interni:
"Soltanto lui, insieme al prefetto, può spiegarci se e quale soluzione garantisce l'ordine pubblico"
Riccardo De Corato ha commentato:
"Ha ragione Maroni a dire che l'apertura di una moschea spetta al Comune.
Ma la questione non riguarda competenze in materia urbanistica, ma di sicurezza. Ed è pertanto il ministro che ci deve dire se ci siano standard sufficienti in città. Lo stesso ministro ci ha chiesto collaborazione, tanto che è stato istituito in Prefettura un gruppo di lavoro che ha il compito di studiare una serie di regole, dai sermoni in italiani al registro degli imam, e ha annunciato una normativa ad hoc sui luoghi di culto.
Normativa che stiamo ancora aspettando"
Al momento quindi, di nuovo, non si vede all'orizzonte nessuna soluzione.