La legge è (o per lo meno, dovrebbe essere) uguale per tutti.
Bisogna farsene una ragione senza accusare "disegni eversivi" di sorta, come scrive Morolandia, o urlare "al golpe". La sentenza proclamata dal Tribunale di Milano qualche giorno fa che sta scuotendo le fondamenta delle aziende controllate dal premier è elementare: come spiega il Corriere Fininvest dovrà risarcire Cir del danno patrimoniale da "perdita di chance" di un giudizio imparziale, quantificato in circa 750 milioni di euro.
Facciamo un breve riassunto della cosiddetta Guerra di Segrate che si combatte da vent'anni: i protagonisti sono Silvio Berlusconi (Fininvest) e Carlo De Benedetti (Cir).
A metà degli anni '80 l'allora imprenditore Berlusconi stava acquisendo quote sempre più consistenti della Mondadori, rimanendo un socio di minoranza (fonte immagine).
Nel 1988 acquista le azioni di Leonardo Mondadori: con tale operazione la Arnoldo Mondadori Editore resta in mano a tre soggetti (Fininvest, Cir e gli eredi di Arnoldo Mondadori). De Benedetti stipula un'alleanza con gli eredi per acquistare le loro azioni entro il 30 gennaio 1991. Ma nel novembre 1989 la famiglia cambia idea e si schiera dalla parte di Berlusconi, che diventerà presidente dell'azienda il 25 gennaio 1990.
Questo in soldoni il casus belli, come spiegato dettagliatamente anche da IlJesterblog. Seguiranno poi tutta una serie di cause che termineranno nella sentenza emanata tre giorni fa.
Ci son volute 152 pagine -scaricabili qui- (la pagina finale della sentenza sta girando su Facebook) per motivare la decisione delle toghe milanesi, che, come leggiamo sempre sul Corriere, hanno identificato il premier come "corresponsabile della vicenda corruttiva" alla base della sentenza con cui la Mondadori fu assegnata a Fininvest.
Il legale di Berlusconi, che ricorrerà in appello, non ci sta, e parla di decisione "incredibile, irreale e non fondata né sui fatti né sul diritto". Per cui bisogna scendere in piazza a difendere il premier, come anticipa Pollicino. "Berlusconi è un martire?" si chiede MaxsoMagazine.
Questa sentenza è l'ennesimo "criminale tentativo della sinistra di sovvertire il risultato elettorale" come accusa LaRivadelMare?
In realtà, come sottolinea anche uno dei legali Cir, non si tratta di "una causa politica", ma di "una normale causa di risarcimento danni tra due aziende".
C'è poco da fare, bisogna pagare, come scrive Openworldblog.
Il risarcimento, per la sua entità, farà storia, e non perchè la cifra sarebbe "superiore al risarcimento per l'oro sottratto da Hitler agli ebrei e finito nelle banche svizzere", come spiega Alessandro Gilioli, ma perchè "i 750 milioni di euro rappresentano un settimo del patrimonio netto della Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi, poco meno della capitalizzazione in Borsa della Mondadori e un settimo di quella Mediaset.
Dall'altro lato è pari al 70% circa del valore sul listino della Cir e al doppio di quello della Cofide, le holding di Carlo De Benedetti" (vedi Corriere).
Tra l'altro in questi giorni si parla anche del controverso Lodo Alfano (al momento a giudizio presso la Corte Costituzionale come spiega ScheggediVetro), che riaprirebbe i processi a carico del premier.
Ci sarebbe il rischio di elezioni anticipate, secondo Pollicino. Anche se come leggiamo su Giornalettismo vincerebbe ancora il Pdl.
Ne parla anche Luca Rinaldi.