Si continua a stare molto vaghi sulla questione delle infiltrazioni mafiose nella nostra Regione e poi ci si stupisce quando i carabinieri compiono arresti come quello di questa mattina, dove gli agenti del comando provinciale di Varese hanno arrestato 39 persone.
Gli arrestati sarebbero appartenenti a un'associazione mafiosa affiliata alla cosca crotonese Farao Marincola che ha base in Lombardia, tra il Milanese e il Varesotto (Lonate Pozzolo, Busto Arsizio, Gallarate, Malpensa, Legnano, ma alcuni sono stati fermati anche nel Novarese, nella provincia di Forlì-Cesena, a Roma, nel Casertano, nel Potentino e nel Crotonese) ed erano specializzati nelle infiltrazioni per il controllo (coatto) su diverse attività economiche nel Nord d'Italia.
Si va dal settore del commercio a quello dell'edilizia passando per il mercato immobiliare.
Come spieha il Corriere l'organizzazione da almeno un decennio imponeneva a bar, locali pubblici e ristoranti il pagamento del pizzo.
In particolare a Lonate Pozzolo.
Ma non solo: oltre alle intimidazioni, le minacce, gli incendi e le azioni contro il patrimonio era stata avviata anche un'attività di usura con tassi fino al 300% (il denaro da prestare veniva recuperato anche da rapine e sfruttamento della prostituzione).
Chi non poteva pagare doveva cedere parzialmente o totalmente l'attività.
L'organizzazione era costituita da due strutture parallele: una era di stampo mafioso, mentre l'altra era composta da delinquenti comuni che compivano le azioni sul territorio.
Al vertice della prima organizzazione c'era Vincenzo Rispoli, 47 anni, nipote del boss della 'ndrina di Cirò Marina (Crotone) Giuseppe Farao (erano collegati direttamente alla Calabria).
Al vertice della seconda c'era Mario Filippelli, nato a Lonate Pozzolo (Varese).
Nn a tutti gli arrestati è stato contestato il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso, per 28 di loro il capo di imputazione principale è quello di associazione per delinquere.