UPDATE: «I soldi per l'Expo sono stati trovati e sono abbastanza per coprire le esigenze».
Lo ha affermato Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutture, parlando oggi a Milano a margine della Mobility Conference. «Siamo riusciti a creare un pacchetto di disponibilità per le opere connesse – ha detto – ora bisogna vedere come destinarlo, perchè in Lombardia non esiste solo l'Expo. Il gruzzolo è comunque abbastanza per coprire le esigenze, sono poco più di 3 miliardi da cui togliere 800 milioni per il Mose, una somma che ci consente di essere abbastanza tranquilli».
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Ebbene sì, siamo arrivati ad un punto di svolta. Forse. Siamo arrivati al punto del possibile commissariamento dell'Expo, e questo vuol dire che o ci si muove o si rischia molto.
E' il Corriere Milano di oggi a darne notizia in prima pagina, e Affari Italiani scrive.
A mali estremi estremi rimedi: l'Expo è a rischio commissariamento. Lo ha minacciato il leghista Roberto Castelli, sottosegretario alle Infrastrutture. Il nodo è sempre quello: la nomina di Paolo Glisenti ad amministratore delegato della Soge, la società che dovrebbe gestire l'Esposizione universale del 2015 ma che è ancora paralizzata.
Il ministro Giulio Tremonti, sarebbe ai ferri corti col sindaco Letizia Moratti, che non ne vuole sapere di cedere su Glisenti, suo braccio destro e suo uomo di fiducia nella Soge. Intanto oltre al nome del sottosegretario Guido Bertolaso (Protezione civile) come possibile Commissario si fanno i nomi anche dell'ex ministro Luigi Stanca e di Bruno Ferrante, l'ex prefetto del capoluogo lombardo che nel 2006 sfidò la Moratti alle Comunali.
Inutile dirlo, come in tutti questi mesi uno dei nodi cruciali girano intorno al nome di Paolo Glisenti, vera ossessione della Moratti, che lo vuole assolutamente come suo braccio destro. Tremonti, ma questo ormai l'avete capito, non gradisce. E lo stesso discorso vale per Silvio Berlusconi. E prosegue Affari Italiani.
Un no al commissariamento arriva dal presidente della Confcommercio e presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli: "Sappiamo tutti che il percorso verso il 2015 non è una passeggiata ma un percorso a ostacoli.
Ma se l'Expo è una grande opportunità non si può che agire di conseguenza. Alcuni passi in avanti sono stati fatti. Però – prosegue Sangalli- è necessario »ritrovare lo spirito e la determinazione che ci hanno portato a ottenere l'assegnazione dell'Expo. Il concetto del gioco di squadra non è retorica". Secondo il presidente della Camera di commercio di Milano non bisogna ridimensionare l'Expo ma occorre "dimensionare i progetti in funzione dell'evento e delle risorse disponibili, evitando inutili sprechi.
La crisi è un problema con cui è necessario confrontarsi per studiare tutte le soluzioni possibili".
Il presidente ammette che "ci sono delle difficoltà. Ma non ostacoli insormontabili. E poi, per carattere, sono sempre contrario a gettare la spugna". È invece giunto il momento di "effettuare il primo tagliando. È importante che i soci si ritrovino per definire e risolvere una serie di nodi, convergendo su un disegno comune".
La sensazione è proprio questa: che si sia fatto di tutto per avere l'Expo, anche attraverso un inconsueto (per l'Italia) gioco di squadra, ma che ora ci si trovi di fronte all'italico giochetto delle poltrone.
Giochetto che sta portando a problemi gravosi per Milano, per le infrastrutture, e per l'onore di una città che sembra incapace di produrre qualcosa di minimamente significativo.