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Dal 27 novembre al 9 febbraio, il PAC di Milano ospita Metal Panic, una personale dedicata all’artista Marcello Maloberti. Questa esposizione non è solo una raccolta di opere, ma un vero e proprio cantiere aperto che invita i visitatori a riflettere sulla società contemporanea. Curata da Diego Sileo e promossa dal Comune di Milano, l’esposizione si propone come un libro d’arte che raccoglie lavori realizzati a partire dagli anni Novanta fino ad oggi, con opere create appositamente per gli spazi del PAC.
Milano, città che Maloberti considera un luogo di ispirazione, gioca un ruolo fondamentale nell’esposizione. L’artista stesso afferma che la sua Milano è un’opera in continua evoluzione, proprio come il Duomo, simbolo di bellezza e perfezione. Il PAC, primo museo di arte contemporanea visitato da Maloberti, rappresenta per lui uno spazio di grande significato, un punto di riferimento per l’arte pubblica a Milano.
All’ingresso della mostra, i visitatori sono accolti da ‘Cielo’, un’installazione performativa che capovolge la prospettiva dell’osservatore. Una scritta al neon, posta a venti metri d’altezza, invita a riflettere sul significato della visione. All’interno, opere come ‘M’, un cartello stradale con l’iniziale di Mussolini, pendono a testa in giù, creando un senso di disorientamento. Tilt, un guardrail posato su frammenti di marmo, invade lo spazio, mentre ‘Sironi’ presenta immagini di opere dell’artista milanese, sparpagliate a terra in un gioco di memoria e riconoscimento.
Maloberti non impone una lettura delle sue opere, ma invita a una riflessione critica. La video installazione ‘Metal Panic’ esegue una composizione di 50 minuti per fucile, un’opera che esplora il rapporto tra arte e violenza. Con ‘Martellate’, un progetto che raccoglie slogan filosofici e aforismi, l’artista si interroga sul significato della parola e della sua rappresentazione. Al piano superiore, ‘La vertigine della signora Emilia’ e ‘Petrolio’ offrono ulteriori spunti di riflessione, con installazioni che uniscono elementi della cultura italiana a una critica della società contemporanea.
La mostra non dimentica le radici personali di Maloberti. ‘Famiglia reale’, una fotografia della madre e della nonna, rappresenta un omaggio alle figure femminili che hanno influenzato la sua vita e la sua arte. Concludendo, l’artista sottolinea l’importanza di queste due donne nella sua carriera e nella sua visione artistica.