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Sindaci in corteo a Milano per Liliana Segre: “L’odio non ha futuro”

Seicento sindaci si sono riuniti per sfilare in corteo per il centro di Milano, accanto a Liliana Segre, in un'iniziativa promossa da Beppe Sala.

corteo liliana segre milano
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L’odio non ha futuro‘ è il titolo dell’iniziativa lanciata e promossa dal sindaco di Milano Beppe Sala, il cui risultato ha superato tutte le aspettative. Sono 600 i sindaci che si sono radunati in Galleria per sfilare in corteo e rendere omaggio a Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto e che oggi vive sotto scorta. Un gesto semplice ma significativo che rende onore ad una donna vittima di razzismo e al centro di numerose critiche.

Tra i presenti, oltre al sindaco Beppe Sala, anche il sindacalista Aboubakar Soumahoro, che ha ricordato “la necessità di tutelare la memoria della nostra comunità, al fine di salvaguardare il futuro delle prossime generazioni. Non c’è futuro se si calpesta la memoria“.


Milano, corteo per Liliana Segre

Il corteo per Liliana Segre si è svolta a Milano martedì 10 dicembre, a partire dalle ore 18. Già in un primo momento, oltre 400 i sindaci di tutta Italia avevano aderito alla manifestazione. Un evento che, come ha spiegato Beppe Sala, “nasce dal valore della memoria. Abbiamo identificato uno slogan che non è ‘contro’ ma è valoriale“, ovvero L’odio non ha futuro. Fin da subito, il primo cittadino ha evidenziato l’intenzione di includere la Galleria Vittorio Emanuele nel percorso della manifestazione.

Ospite dell’assemblea della corrente del Pd Base Riformista, il sindaco di Milano ha spiegato: “Immagino che il colpo d’occhio potrebbe essere molto significativo“. D’altronde, la Galleria Vittoria Emanuele è uno dei simboli per eccellenza del capoluogo lombardo. “Forse sarebbe anche la prima volta nella storia che lo si fa – ha rivelato Sala -. Sto pensando a questo perché mi dicono da Anci che ci sono 400 sindaci, tutti con la fascia tricolore, che arrivano da tutta Italia, un fatto non irrilevante“.

Le dichiarazioni di Liliana Segre

Al termine della marcia dei sindaci, la senatrice ha descritto la piazza come un tempio della musica in cui si sono riunite persone che parlano di amore e non di odio, sentimento da lasciare agli anonimi della tastiera. Agli amministratori presenti ha ribadito il suo apprezzamento per il loro lavoro e ha espresso un ringraziamento per aver lasciato i propri compiti ed essere scesi a manifestare con lei. “Cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana“, li ha infine invitati.

Le parole di Beppe Sala

Intervenuto nella mobilitazione da lui indetta, il sindaco della città ha affermato di essere già pronto a tornare in piazza a far sentire la propria voce se il clima di odio presente non cambierà. A chi gli ha chiesto se esista un rischio razzismo in Italia, la sua risposta è stata secca: “E come no, siamo qu anche per questo. Certo che c’è“. Posto che ha affermato di voler continuare a credere nella bontà degli italiani, ha altresì aggiunto che viviamo in un’epoca in cui, a suo parere, è facile far montare le tensioni e gli odii. “Il nostro è un no all’odio e all’antisemitismo“, ha infine concluso.

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