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Il prossimo luglio, la Triennale di Milano chiuderà le porte al governo russo: la 23esima esposizione internazionale ospiterà l’Ucraina.
Nella giornata di mercoledì 9 marzo, la Triennale ha dato il via all’iniziativa Planeta Ukrain, una piattaforma di dialogo e confronto che coinvolgerà artisti, intellettuali, scienziati ucraini e internazionali. Il presidente della Triennale, Stefano Boeri, ha affermato: “Abbiamo deciso di ritirare l’invito al governo russo, stante la situazione di violenta e ingiustificata guerra. Naturalmente questo non significa che alla prossima Triennale gli artisti russi non possano partecipare, ma l’invito al governo per il padiglione russo è stato ritirato”.
L’obiettivo è costruire un ponte con intellettuali, artisti intellettuali musicisti e studiosi che stanno a Kiev e nelle città ucraine sotto i bombardamenti. Boeri aggiunge: “L’Europa è stata sempre luogo di scambio di opinioni e la guerra è l’opposto del dialogo”. Necessaria una strada che vada verso un armistizio, utilizzando la cultura come messaggio di pace.
Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha chiarito: “Oggi più che mai siamo chiamati a promuovere e diffondere la cultura della pace, a dare voce ai valori di democrazia e libertà, a perseguire un’alternativa fondata sul rispetto dei diritti umani“. Fontana ha sottolineato che la Triennale è un punto di riferimento nel contesto globale, nonché un’istituzione attenta e aperta al confronto.
Infine, è intervenuto anche il ministro dei beni culturali, Dario Franceschini: “Il primo aprile l’Italia ha la presidenza del Consiglio d’Europa: proporrò che in quella sede, in cui la Federazione Russa è già stata sospesa, siano avviate iniziative concrete di solidarietà per ospitare artisti ucraini“.
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