Categorie: Cultura
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11 Maggio 2020 11:54

Federico Delunas: “Milano affronta tutto con grande coraggio”

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Nell'intervista per Notizie.it | Milano, Federico Delunas ha parlato anche di come la città affronterà l'uscita dall'emergenza Coronavirus.

Federico Delunas, 48 anni, ha sviluppato nel corso della sua carriera spiccate competenze in ambito marketing e commerciale, avendo gestito lo sviluppo e l’affermazione di marchi leader (quali Breil, Mattel, Decathlon, Bassetti e Zucchi), e arricchendole con esperienze imprenditoriali di start up e rilancio di marchi, tra cui Bear Surfboards, di cui è attualmente socio e amministratore.

È stato inoltre socio di un progetto di sviluppo di ristoranti in stile diner americano (Surfer Joe) e vanta in passato anche un’esperienza imprenditoriale nel mondo dell’editoria sportiva.

Intervista a Federico Delunas

Hai una lunga e soddisfacente carriera da manager in diverse aziende cosa ti ha spinto a diventare imprenditore e perché nel food&beverage?

Diciamo che nella fase imprenditoriale della mia carriera, che mi vede socio nel rilancio di Bear Surfboards, ho anche avuto una prima esperienza food legata alla crescita di un format di diner americano, per il quale ho gestito in particolare le risorse umane, elemento-chiave nel mondo della ristorazione.

È così che ho iniziato ad appassionarmi a questo settore, non solo perchè da sempre molto attratto dai modelli si business scalabili, ma anche perchè è in una fase di espansione che lo rende molto dinamico, frizzante, aperto alle innovazioni e alle contaminazioni da contesti geografici e culturali differenti. Per questo ho iniziato a studiare il settore, con particolare riferimento alla realtà milanese, che oggi è la principale fucina di sviluppo di format e di esperienze innovative a livello italiano e ho deciso di intraprendere proprio partendo da Milano un nuovo ambizioso progetto, che doveva partire ad aprile ma che ovviamente ho dovuto mettere in stand-by a causa dell’emergenza Covid ma che vedrà la luce quanto prima.

Che consigli dai ad un giovane che voglia intraprendere una carriera come la tua oggi e come è cambiato il mercato da quando hai iniziato ad oggi?

Fino a oggi ho avuto una carriera composta da due fasi distinte: una prima dove mi sono via via formato come manager e una seconda dove ho deciso di mettere in pratica tutto quello che ho imparato per sviluppare progetti imprenditoriali, volendo mettermi sempre di più in gioco per creare qualcosa che fosse realmente in linea con le mie competenze e le mie passioni.

Il mercato a oggi è sempre più complesso, basti pensare alle 3 crisi mondiali (torri gemelle, crisi finanziaria del 2008 e il coronavirus attuale) che in soli 20 hanno messo e stanno tuttora mettendo a dura prova le economie di tutti il mondo. Per non parlare di come la tecnologia abbia cambiato radicalmente il paradigma comportamentale del consumatore e di conseguenza la struttura e il modus operandi delle aziende di tutti i settori.

Malgrado tutto ciò, tuttavia, credo che la ricetta per intraprendere una qualsiasi carriera sia sempre quella di lavorare duramente per seguire le proprie passioni e raggiungere i proprio sogni, con umiltà ma con ambizione. E poi non farsi ossessionare dall’obiettivo, ma godersi ogni attimo del percorso. Sempre.

Sei un grande appassionato di basket e di recente sei tornato ad allenare, vuoi parlarcene? Che squadra italiana tifi e che squadra di NBA?

Da competitivo quale sono, lo sport è stato sin da piccolo parte integrante della mia vita, insieme al pianoforte, che ho studiato fino alle soglie del diploma. Il basket in particolare è la mia grande passione sportiva, in tutti i sensi, come giocatore dilettante, allenatore di ragazzi e imprenditore (ho portato 15 anni fa’ la Rivista Ufficiale NBA in Italia).

Non ho squadre italiane che seguo particolarmente, a parte una naturale affezione per l’Olimpia, da buon milanese.

Amo la bella pallacanestro, che sia italiana, di Eurolega o americana. In NBA, in particolare, mi sono affezionato a giocatori prima che alle loro squadre di appartenenza e in particolar modo Allen Iverson, grandissima stella di Philadelphia a cavallo di fine secolo scorso, e ora Lebron James, che mi fa impazzire soprattutto per la sua leadership e capacità di migliorare i propri compagni.

Una grande fonte di ispirazione, in tutti i campi della mia vita. E permettetemi di ricordare Kobe, a pochi mesi dalla sua scomparsa. Un dolore che ho vissuto sulla mia pelle.

Quando uscirà questa intervista la quarantena più stretta sarà finita quindi facci sapere come hai messo a frutto quei giorni.

Nel momento in cui scrivo è appena partita la cosiddetta fase 2 di questa catastrofe umana ed economica. Un periodo di grandi timori sulle difficoltà che avremo nel riprendere in mano l’economia del nostro paese e delle nostre aziende, ma anche un’irripetibile occasione di riflessione a 360° sulle nostre vite.

Per quanto mi riguarda, ho avuto modo di passare tanto tempo con le mie due figlie adolescenti e di approfondire alcune passioni, il pianoforte e in particolare Chopin e la pratica meditativa di consapevolezza, che nasce dalla tradizione millenaria buddhista e che ha davvero da insegnare tanto a tutti coloro che vi si avvicinano. Perchè insegna soprattutto ad accogliere tutto, nel bene e nel male. Cosa di meglio per affrontare una calamità così inaspettata e dirompente come questo virus!

Come pensi che uscirà Milano da questa esperienza? Ci riprenderemo?

Di base sono una persona estremamente ottimista quindi rispondo ovviamente che si, ci riprenderemo! Intanto credo nella totale e continua impermanenza delle cose: tutto passa e si trasforma. E poi come non credere alla strabiliante capacità di Milano e dei milanesi di affrontare sempre tutto con coraggio, visione e anche solidarietà verso i più deboli. Milano, e con essa l’Italia, ce la farà assolutamente e sono certo che sfrutterà questo periodo per migliorarsi e dare ancora maggiore slancio a un’evoluzione che dall’Expo in avanti la sta proiettando verso l’olimpo delle città mondiali che tutti prendono ad esempio per bellezza e qualità della vita.