Grande appassionata ed esperta conoscitrice del dialetto milanese, o meneghino, Lidia Miragoli ha anche fondato una pagina proprio su questo tema.
A Notizie.it | Milano ha raccontato le radici di questa sua passione, il suo pensiero sul valore del dialetto e i cambiamenti che la città a subito con il passare degli anni.
Quando é nata la tua pagina e con che intento?
La mia pagina è nata il 13 novembre 2016 per onorare la memoria di una cara amica (Elena Fiorentini) che ho conosciuto dopo essermi iscritta ad un Gruppo dialettale milanese di cui ella faceva parte come “moderatrice”.
Tra noi è nata una grande amicizia, seppur virtuale, ma suffragata da intense telefonate quotidiane.
Il mio intento è stato, ed è quello di portare avanti e conservare il dialetto milanese sia nella grafia che nella parlata come lei, con tanta abnegazione, ha sempre fatto anche se da tempo sofferente per una malattia incurabile e che nel luglio del 2016 l’ha portata via ai suoi affetti cari. Ora sicuramente, ne sono certa, suonerà la musica al suo pianoforte dal cielo per noi tutti.
Infatti, era una brava insegnante di musica e concertista, ma amava molto la sua città di Milano. Potremmo definirla una nipote d’arte. Il nonno materno, personaggio eclettico, è stato un buon cantante lirico, scrittore di poesia in vernacolo meneghino e pittore. Originario di Motta Visconti, a lui il Comune ha dedicato una via.
Il milanese o meneghino è una lingua che parla ormai comunemente il “milanes arius” , mentre a Milano sembra ormai in disuso.
Secondo te dovrebbe essere materia di studio?
Ormai in città sono rimaste ben poche le persone che parlano il nostro bel dialetto meneghino. Milano, si sa , è una grande metropoli con etnie diverse, gran parte di milanesi si sono collocati al di fuori del Comune di Milano ed anche dalla Regione (come me peraltro) e, nel tempo, tranne qualcuno che è rimasto attaccato alle proprie origini, hanno un po’ perso la tradizione della lingua meneghina, adattandosi ed amalgamandola a quella del luogo dove risiedono.
A me però ciò non è successo, perché malgrado siano 38 anni che risiedo nel Comune di Comacchio ancora oggi faccio fatica a capire il loro linguaggio. Pertanto continuo ad essere sempre attaccata alle mie radici meneghine.
Certamente secondo il mio punto di vista il dialetto (o lingua milanese) – tra l’altro a differenza di tutti i dialetti “lombardi” che sono solo una famiglia di varianti – dispone di letteratura, grammatica e dizionari, dovrebbe essere approfondito e portato ad essere materia di studio, essendo un patrimonio dell’umanità.
Se qualcuno volesse approcciarsi al meneghino cosa gli consigli oltre alla tua bella pagina?
Se qualcuno volesse approcciarsi alla conoscenza del dialetto milanese, posso consigliare di consultare i corsi che vengono svolti presso il Circolo Filologico Milanese, consultare il sito del Comune di Milano per i centri delle varie zone, l’UTE o, se come me innamorati delle proprie origini, da autodidatta, munirsi di un buon dizionario di Milanese-Italiano, tenendo conto nell’acquisto di questo: dal 1980 presso il Circolo Filologico Milanese, il Prof.
Claudio Beretta, ha fissato la grafia classica tradizionale per il dialetto milanese e da allora, in città tutti coloro che insegnano il dialetto utilizzano questo standard.
Come trovi cambiata Milano in questi ultimi anni?
In questi ultimi decenni Milano è molto cambiata vuoi per la grande espansione vuoi per essere diventata il fulcro in cui si muovono la finanza, l’industria, le migrazioni internazionali,
Milano è diventata ormai una megalopoli al centro dell’Europa intera.
Personalmente rimpiango la mia Milano del passato, dove, pur essendoci la frenesia dell’operosità non mancava l’umanità verso il prossimo, la disponibilità ad aiutare il bisognoso, a tendere la mano a tutti, la sicurezza di poter girare per le nostre strade e trovare un sorriso.
Cosa pensi che distingua Milano ed i milanesi dal resto d’Italia e degli Italiani?
Milano nella grande generosità dei milanesi ha sempre aperto le braccia a tutti coloro che venivano nella nostra città in cerca d’aiuto! Non ha mai negato il pane a nessuno! Questo distingue Milano dall’Italia e dagli italiani e sarebbe bene che gli italiani lo ricordassero con un po’ di riconoscenza e sensibilità.
Un proverbio milanese recita: “Chi vòlta el cuu a Milan el vòlta el cuu al pan” (Chi gira le spalle a Milano gira le spalle al lavoro).