Ciofeche, inutilità e quant’altro, in nome del “basta il pensiero” (cronaca di un pomeriggio all’Artigiano in Fiera).
NOTA PER LA CONSULTAZIONE DI QUESTO POST: se siete alla ricerca delle informazioni SERIE per andare all’Artigiano in Fiera 2012 (fino al 9 dicembre alla Fiera di Rho) cliccate qui. Se avete voglia di farvi quattro risate e urlare “Anche io! Anche io!” invece cliccate sul ‘continua a leggere’.
Ho fatto un salto all’Artigiano in Fiera, aka ‘fiera dell’artigianato’, domenica scorsa. Appuntamento imperdibile per me, la Berliner al lampone* e la popolazione della Lombardia tutta (leggi: c’era un casino allucinante).
Con mio sommo rammarico la Berliner al lampone quest’anno era la grande assente, dato che la sezione Germania è stata quasi completamente colonizzata dall’invadente Baviera con musicanti trinconi annessi.
Per cui per smaltire la delusione ho passato il resto del pomeriggio a dare un’occhiata in giro perchè, diciamola tutta, la gente va all’Artigiano in Fiera per cercare i regali di Natale. Soprattutto i regalini-pensierini-ini-ini, nel nome (ogni anno) della crisi.
Rimediando il più delle volte veri e propri ORRORI, ma lo sapete già e state già dicendo di sì con la testa.
L’ARTIGIANO IN FIERA IN PILLOLE
– I PREZZI FOLLI: di qualunque cosa – specialmente mangereccia (spendete meno ad andare in un ristorante tipico a Milano, credetemi). Poi non ditemi che non vi avevo avvisati.
– I RAMI FIORATI: non so esattamente dove si comprano ma ci sono tutti gli anni, non si sa come, perchè e che fine faranno dopo le Feste.
Sono gli ORRORI per eccellenza, che TUTTI recuperano APPENA ENTRATI IN FIERA e rifilano al malcapitato fidanzato/marito, che spesso non sa come li deve trasportare e finisce per devastarli selvaggiamente prima del ritorno a casa.
– I TROLLEY: si va in Fiera con il trolley per stipare l’infinita quantità di prodotti che si prevede di acquistare. Ma il più delle volte il suddetto trolley finisce sui piedi altrui perchè lo si trascina incuranti del mondo circostante – letteralmente.
– LE FAMIGLIE E I GRUPPI DI AMICI: sono certa che la fiera dell’artigianato per molti sia l’unica occasione di svago e di uscita dopo settimane. Lo si capisce da come alcune persone si muovono in mezzo alla folla: creando ingorghi che manco piazzale Loreto alle 8 del mattino. Non parliamo poi di quando qualcuno si ferma a curiosare in uno stand e il resto del gruppo si ferma inmezzoalleballe per aspettarlo/a.
ps.
consiglio: lasciate i passeggini, se non addirittura i pargoli, a casa, o fatevi un giro in un giorno più tranquillo. Non vi considererò genitori snaturati. Eviterete un esaurimento nervoso, vostro e non solo.
– LA SEZIONE DEL MOBILE: eccellenza lombarda. Ma siccome non è una cosa che si mangia il padiglione è deserto. Fortunatamente è un ‘assaggino’ del Salone del Mobile che si tiene ogni anno, e non del Fuorisalone (leggasi: ressa). Per quello c’è lo stand degli arancini siciliani all’ora di pranzo.
– GLI ARANCINI SICILIANI E I CANNOLI: vi basta restare quei 5 minuti di troppo nella sezione ‘Sicilia’ per puzzare di fritto fino a Carnevale.
Ma gli arancini sono buonissimi.
– I LIQUORI: degustazioni gratuite di ogni foggia, sapore e colore. In attesa della ciucca natalizia non ci si fa mancare nulla.
– I PRODOTTI TIPICI DELLA TUA REGIONE D’ORIGINE: è inevitabile. Quando passi di fronte agli stand mormori sommessamente un “Ma vuoi mettere quello del paese/di mia mamma/di mio-a (parente)?”. Lo facciamo tutti, non dite di no.
– LE SAPONETTE FRANCESI: il regalo ‘ma perchè?’ per eccellenza, insieme ai fiori di lavanda e a qualsiasi paccottiglia marchiata con il proprio/altrui nome (grembiuli, finti vasi con i nomi dei componenti della famiglia dipinti sopra).
– IL VASETTO FATTO AL MOMENTO AL TORNIO SEMPRE IN ZONA FRANCIA: altro oggetto dall’utilità misteriosa. Fai ore di coda per fartelo fare e passi il resto della tua permanenza in Fiera con in mano questo quadrato di cartone e un inutile oggetto di terracotta che probabilmente per la ressa non arriverà sano a casa. Come i fiori di prima.
– IL CAVIALE RUSSO: abbandonati da qualche anno i cimeli del regime sovietico, gli artigiani russi proveranno a conquistarvi con degustazioni di caviale e vodka solo apparentemente gratuite.
Basterà avvicinarvi alle signorine agghindate da matrioske per scoprire che dovrete sborsare 3€ per l’assaggio. Chissà perchè non c’è mai ressa.
– IL DOLCE UCRAINO A FORMA DI CANNOLO: una volta te lo tiravano dietro. Oggi costa 5€. 5€. Ribadisco, 5€ per due morsi di dolce. Con 8€ dagli amici bavaresi ti compri un panino con wurstel. Sì 8€…che vi dicevo all’inizio?
– LE CONTRATTAZIONI NELLA SEZIONE AFRICA: i responsabili degli stand non vogliono assolutamente che andiate via a mani vuote e vi tengono lì ore a contrattare.
Cercate di trovare dentro di voi quel briciolo di coraggio per controbattere, anche se la contrattazione è un’arte di solito innata.
– GLI STAND CINESI: sono gli stand più vuoti e comunicano un’aria di desolazione. Anche perchè non si capisce bene cosa vendano. In più, come se non bastasse, l’omino/donnina all’interno è intento a bere il suo tè, e che voi ci siate o meno per lui/lei non fa differenza.
– LE SPADE GIAPPONESI: attrazioni senza tempo. Chissà perchè tutti vogliono comprare la katana modello Kill Bill e finiscono sempre per portarsi a casa la versione mignon da collezione.
– LA PACCOTTIGLIA VIETNAMITA: inutile chiedere ‘a cosa serve questa cosa’. Il più delle volte si tratta di soprammobili-cianfrusaglia, fatevene una ragione. Povere standiste.
– LO STAND CON LE CHITARRE IN MINIATURA: non è divertente lo stand in sè ma la gente che ci capita. “Eh ma questa sono cose da giovani” è uno dei tanti deliri che ho avuto modo di sentire in soli 5 minuti di permanenza.
Da restarci ore.
– IL SUDAMERICA: il cuore della vera fiesta, con musica e balli di gruppo improvvisati nei corridoi, mettendo in pratica quello che si è imparato nelle ultime settimane a lezione. Sì, ballare andando addosso alla gente, dettagli.
– DIEGO ARMANDO MARADONA: vince il premio ‘UBIQUITA’, perchè la sua immagine è presente contemporaneamente sia in Argentina, per ovvi motivi, che negli stand della Campania-Napoli, per altrettanto ovvi motivi. Per un bel po’ sarà l’unico Maradona che potrete vedere, visti i suoi guai con la finanza.
last but not least – LE MISE DA FIERA: da chi scende quasi in pantofole così com’era in casa a chi si mette giù da gara, finendo in un angolo a massaggiarsi i piedi. D’altronde la Fiera è una vera e propria occasione mondana, no?
*Birra aromatizzata al lampone prodottta a Berlino e presente negli stand da qualche anno con mia somma gioia dato che per diversi motivi non riesco a tornare nella capitale teutonica per gustarla.
LINK UTILI
Artigiano In Fiera 2011: dal 3 all’11 dicembre, tutte le informazioni su orari e come arrivare.
Af, torna a Milano l’Artigiano in Fiera fino al 12 dicembre: orari e info per il pubblico.
Sbarca alla fiera di Rho-Pero l’Artigiano in Fiera: un appuntamento imperdibile per scoprire cose curiose da tutto il mondo.
A Milano il settore turistico si organizza per “L’Artigiano in Fiera”.
Artigiano in Fiera 2012: l’atteso appuntamento dall’1 al 9 dicembre.
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