Questo film non s'ha da fare.
Per lo meno, non avrà il patrocinio del Comune. Il film di cui si parla è "La prima linea", il film di Renato De Maria (ancora in fase di realizzazione), ispirato al libro di Sergio Segio, ex militante di Prima Linea.
Prima Linea è stata una formazione eversiva attiva negli anni '70, e proprio Segio fu l'esecutore materiale, insieme a Marco Donat Cattin, Michele Viscardi, Umberto Mazzola, Bruno Rossi Palombi,dell'omicidio del magistrato Emilio Alessandrini.
Ma molti sono stati i morti sulla coscienza dell'organizzazione.
Tra loro anche il giudice Guido Galli. E il figlio, Giuseppe Galli, questa mattina ha scritto al Corriere
"Ci piacerebbe che Milano non tradisse la memoria di vittime di un periodo ormai passato, ma che ha lasciato un segno indelebile, non solo in chi è stato direttamente colpito, ma nella società tutta"
Prima di lui si erano mossi nei giorni scorsi i familiari delle vittime del terrorismo che nei giorni scorsi si erano detti pronti a restituire al Comune le onorificenze ricevute
"L'associazione italiana vittime del terrorismo sezione Lombardia nell'esprimere la sua indignazione per la grave offesa recata ai caduti chiede, a nome di tutti i familiari e dei feriti superstiti, che il Comune di Milano compia un atto riparatore ritirando il suo patrocinio al film sui terroristi 'La Prima Linea' tratta dal volume di Sergio Segio.
Perchè il patrocinio concesso dal Comune di Milano non fa altro che nobilitare, in modo infame, gli omicidi commessi da assassini crudeli"
Il Presidente del Consiglio Comunale Manfredi Palmeri aveva incontrato a Palazzo Marino i rappresentanti dell'Associazione Giorgio Bazzega e Antonio Iosa che si erano detti
"offesi e basiti di fronte alla decisione della Giunta di sostenere e patrocinare il film"
Palmeti aveva commentato
"Se a Milano vogliamo costruire la Casa della Memoria dobbiamo portare i mattoni giusti, continuando ad ascoltare e a sostenere le voci e le ragioni delle vittime del terrorismo.
Anche le scelte fatte in nome del pluralismo vanno inserite in un percorso di verità che serve non solo alla nostra città ma all'intero Paese. Chiederemo agli studenti milanesi di raccogliere la testimonianza di chi è stato colpito direttamente o indirettamente dalla violenza per sottrarla al silenzio e renderla finalmente pubblica. Vogliamo ricostruire l'integrità del ricordo di quegli anni, fino ad oggi raccontati quasi esclusivamente dai colpevoli e, proprio per questo, bandiremo un concorso il prossimo 9 maggio, Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo: una ricorrenza che il Consiglio comunale di Milano ha voluto celebrare per primo con un anno di anticipo sin dal 2007 e subito dopo l'approvazione in Parlamento della legge istitutiva"
Viene il sospetto che il Comune abbia firmato il documento che concedeva il patrocinio senza informasi approfonditamente sul film, forse per la mole di lavoro (come accadde per la delibera alla rassegna che costò il posto a Sgarbi).
Per lo meno si è cercato di rimediare all'errore.