Vi avevamo raccontato la storia di Roye Lee, il clochard di via Torino con un sito e tante storie da raccontare (foto Enrico Toffoli).
Tutte storie del suo passato: è nato a Nashville, nel Tennessee, nella terra del Country. E' nipote di un pezzo grosso della Capital Records e ha lavorato nelle sale d'incisione.
In Italia era arrivato negli anni 60 per inseguire un amore e cercare fortuna. Ha fatto anche qualche particina al cinema con Amedeo Nazzari e Dino Risi e anche qualche pubblicità (è stato un frate nella pubblicità del Totip e Babbo Natale in quella della Coca Cola).
Un amore finito male lo ha fatto finire sul marciapiede.
Roye in passato aveva scritto e interpretato centinaia di canzoni in inglese (Who's gonna break your heart, Where roses grow, Chewin'Chewin'Gum, ma anche jingle pubblicitari) e grazie all'incontro due anni fa con Cristina Mesturini, una volontaria della Croce Rossa, oggi può tornare al suo vecchio amore, la musica. Stasera Roye si esibirà su un palcoscenico vero, a Le Trottoir, con un trio jazz.
"La musica è tutta la mia vita, penso e respiro in musica. Non mi restano molti anni ancora, ne ho 74, voglio ricominciare a fare il mio mestiere"
La sua vita è stata costellata di incontri importanti, come Dean Martin, Frank Sinatra, Platters, Bill Haley and His Comets, Elvis Presley e anche Bruce Springsteen.
Da maggio Roye si è trasferito in un dormitorio in viale Isonzo e stasera presenterà il suo disco, "Roye 1", che raccoglie le sue composizioni degli anni 60.
Ma la sua talent scout Cristina sottolinea che
"Avrebbe bisogno di una casa vera perché al dormitorio lo mandano via alla mattina, e deve stare fuori tutto il giorno"