La domanda che ha dato il via agli anni '90 è stata: "Chi ha ucciso Laura Palmer?".
Ovviamente tutti ricorderete la saga di Twin Peaks, che forse avrà tormentato e appassionato la generazione che oggi ha trent'anni o giù di lì. Per gli studiosi di storia del telefilm Twin Peaks ha rappresentato un vero e proprio spartiacque.
Ed è lo stesso che Amanda Palmer, la carismatica cantante del duo "Brechtian punk cabaret" dei Dreden Dolls vuole fare con il suo album solista che si richiama al celebre telefilm di David Lynch.
Un album dove vengono abbandonate le sonorità più grezze in stile Siouxsie & the Banshees e dove Amanda esplora un lato più intimo e meno "arrabbiato". Non mancano le classiche sonorità a cui siamo abituati con i Dresden (specialmente nelle linee vocali), ma la musica è un po' più "soft" e completa. Quasi ipnotica e tagliente in un modo un po' più nascosto. Brani significiativi di questa nuova direzione artistica Astronaut (A Short History Of Nearly Nothing), Runs In The Family, Blake Says o Guitar Hero.
Amanda è anche molto attiva sul web e aggiorna costantemente il suo blog.
"Who killed Amanda Palmer?" si chiede il disco. E noi abbiamo chiesto proprio ad Amanda chi è che l'ha uccisa. Prima però di chiederle cosa ha fatto al suo piede, visto che quando l'abbiamo incontrata, qualche ora prima del suo concerto milanese, si è presentata con un tutore e le stampelle
Ciao Amanda, cosa ti è successo al piede?
Oh, mi è passata sopra una macchina a Belfast.
Mi è successo circa tre settimane fa e dovrò tenerlo ancora altre tre.
Come mai hai deciso di continuare il tour?
Mah, ho deciso così. Mi sono esibita anche la sera stessa.
Parliamo un po' del disco. Com'è stato lavorare senza Brian (Viglione, l'altro membro dei Dresden Dolls n.d.r.)?
E' stato diverso ovviamente. Volevo fare qualcosa di diverso, che esulasse dal nostro sound "classico". Nuovi esperimenti. Le canzoni parlano di tematiche molto diverse fra loro, anche perchè sono state scritte in tempi diversi.
Non mi sono seduta in studio per scrivere tutte le canzoni del disco. E' una raccolta di pezzi scritti lungo l'arco di 10 anni. E quindi quando ti siedi ad ascoltarli ti vengono in mente di nuovo le situazioni in cui hai scritto quei brani, ti vengono in mente la rabbia e la frustrazione che hanno ispirato quella particolare canzone, le emozioni…E' comunque un passo successivo rispetto a quello che facevo con i Dresden Dolls.
Cambia anche la prospettiva: non sei più arrabbiato, sei più maturo. E' tutto diverso. Pensi e rifletti di più sulle cose a distanza di così tanti anni.
Quindi questo disco in un certo senso è un modo per guardare indietro nel tuo passato
Sì. E' stata una specie di sfida. Mi sento come se avessi "onorato" quella che ero 10 anni fa. Credo che qualunque pezzo del tuo passato, non importa se bello o brutto, ha contribuito ad essere quello che sei oggi.
E se non onori quello che eri è come se negassi una parte di te. Devi accettare tutto. Non è stato un processo difficile anche se oggi non provo più le emozioni che provavo in quei momenti del passato.
Hai qualche rimpianto?
Penso che non puoi avere rimpianti. Non si può dire "avrei voluto" o "avrei potuto". Rimpiangere il passato spreca energia. Bisogna accettare le cose per come sono andate. Certo, è capitato anche a me di passare anni a rimuginare sul passato, ma sai, le cose non cambiano.
Sono solo "mental noises", paranoie.
Questo però lo puoi capire solo a distanza di tempo
Certamente. E' una cosa che impari a fare con il tempo, quando maturi. Però non tutti lo fanno (anche se dovrebbero). Mi dispiace quando vedo la gente che invecchia e passa gli anni a crogiolarsi nei rimpianti, o nella rabbia. Vivono intrappolati nel passato.
Pensi che sia un passo che ognuno deve imparare a fare per vivere nel miglior modo possibile?
Sicuro.
E penso che devi sforzarti di vivere nel presente. Perchè se vivi nel passato o nel futuro non sei qui. Non voglio dire che non devi fare piani per il futuro o riconoscere il passato per quello che è. Devi trovare il giusto equilibrio tra entrambe le cose.
Tornando al disco, il titolo che hai scelto ovviamente si ricollega a David Lynch
Sì, lo adoro. Sono una sua grandissima fan, mi piacciono molto i suoi lavori.
Ma chi ha ucciso Amanda Palmer?
Devi leggere il libro eheheh
Ultima domanda un po' estemporanea. Cosa ne pensi delle elezioni americane che avranno luogo tra pochissimo?
Sono davvero eccitata. Perchè penso che abbiamo davvero la possibilità di cambiare la massa di catosfrofi nelle quali il nostro Paese è sprofondato. E spero davvero, voglio dire, sono orgogliosa di essere americana in senso generale, ma mi sono vergognata per un sacco di tempo nel vedere cosa l'America ha fatto e quale direzione ha seguito.
Un sacco di persone non vedono l'ora che cambino un po' le cose.