Categorie: Cultura
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11 Febbraio 2008 18:43

Omaggio Fred Astaire e Ginger Rogers, la recensione

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di Silvia Arosio

Pubblico entusiasta, ieri sera, venerdì 8, al Teatro Manzoni di Monza , per Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers, con l'étoile della danza classica mondiale Raffaele Paganini (Coreografie di Alfonso Paganini, Luigi Martelletta.

Musiche di George Gershwin, Glenn Miller). (le foto sono di Antonio Agostini).

Seguo Raffaele dal '97, quando era protagonista del musical Cantando sotto la pioggia della Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi. 

E fu proprio al Teatro Manzoni di Monza che vidi per la prima volta un musical, proprio classico con Raffaele, e mi prese questa "mania" per il recitar cantando che ancor non m'abbandona, per dirla alla Dante.

Raffaele ha sempre alternato momenti di danza pura a qualche mese nel musical (e nell'ultima intervista mi ha confidato che forse il prossimo anno un ritorno al musical è possibile…) e l'anno scorso, dopo Coppelia , l'ho visto anche in Da Tango a Sirtaki.

Devo dire che quest'ultima produzione, Omaggio a Fred Astaire e Ginger Rogers, è forse la più brillante, divertente e trascinante degli ultimi anni.

Sarà che Raffaele balla molto (in Da tango a Sirtaki forse avevano un pò più spazio i ballerini), saranno le musiche tutte riconoscibilissime di Gerhiwn e Glenn Miller ed il tema scanzonato.

Oppure i deliziosi costumi anni '30, '40, '50 di Alessandra Saroli e i ballerini tutti all'altezza di essere sul palco con l'étoile. O magari la scenografia, proiettata, avvolgente, di grande atmosfera. 

Ma il pubblico si è divertito parecchio. 

Le coreografie fresche e spumeggianti hanno messo in rilievo le caratteristiche da danzatore di Paganini (chi non conosche le sue pirouettes, già in Sette Spose per Sette Fratelli"); il duetto con Astaire proiettato sullo schermo dietro a Raffaele è di grande effetto.

Tutto lo spettacolo è godibilissimo.

Due o tre pezzi con i soli ballerini hanno strappato grandi applausi tra il pubblico, come quello con i secchi ai piedi.

Un'ora e mezza di belllissima danza, pulita, perfetta, senza un calo di ritmo, adatta per gli appassionati, ma anche per i profani.