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Robecco sul Naviglio: emergenza viabilità e responsabilità politica

La chiusura di via XXVI aprile a Robecco sul Naviglio rivela una gestione politica lacunosa e problemi strutturali.

La chiusura di via XXVI aprile a Robecco sul Naviglio rappresenta un chiaro segnale di difficoltà nella gestione amministrativa locale. Da oltre un mese, questa strada è interdetta al traffico a causa della fuoriuscita d’acqua dal Canale Villoresi. La situazione sta per diventare insostenibile con la riapertura delle scuole. La reazione della politica si è dimostrata lenta, lasciando i cittadini a fronteggiare le conseguenze di scelte discutibili e ritardi inaccettabili.

Un problema noto, ma ignorato

Il sindaco Fortunata Barni ha dichiarato che stanno facendo “tutto il necessario” per ripristinare la normalità. Tuttavia, è fondamentale interrogarsi sul perché non siano stati presi provvedimenti prima che la situazione degenerasse. La lista civica di opposizione, Coerenza, ha evidenziato un dato incontestabile: il problema della viabilità era già emerso l’anno scorso. Nonostante i segnali di criticità, l’amministrazione ha scelto di ignorarli. Con la riapertura delle scuole, il traffico si riverserà inevitabilmente su altre strade, creando nuove problematiche e rischi per la sicurezza.

La realtà è meno politically correct: l’amministrazione di Robecco sul Naviglio è al governo da oltre dieci anni. Se il problema risale a un atto firmato nel 2013, perché non è stato affrontato prima? La gravità della situazione è emersa solo ora, quando è già troppo tardi. Questi interrogativi rimangono senza risposta, mentre i cittadini subiscono le conseguenze di un’amministrazione che sembra più interessata a scaricare responsabilità che a risolvere i problemi.

Le dichiarazioni ufficiali e la verità scomoda

In un comunicato ufficiale, il sindaco ha descritto la chiusura della strada come una necessità imposta da problematiche di sicurezza. È vero che le difficoltà burocratiche sono complicate e la situazione si è rivelata più articolata del previsto. Tuttavia, risulta difficile non vedere in queste dichiarazioni un tentativo di deviare l’attenzione dai veri problemi che affliggono la gestione della città. La mancanza di preparazione e la scarsa previsione di un’amministrazione che ha avuto tempo sufficiente per affrontare la questione rappresentano un dato di fatto innegabile.

La controreplica della lista Coerenza non si è fatta attendere, sottolineando come il governo attuale non possa lavarsi le mani di fronte a una crisi evidente. Se l’atto del 2013 era così vincolante, perché ci si accorge solo ora della sua importanza? È lecito interrogarsi se ci si trovi di fronte a una mancanza di competenza o a una incapacità di adottare misure preventive.

Conclusioni: riflessioni su un’amministrazione in difficoltà

In conclusione, la situazione di Robecco sul Naviglio offre uno spaccato inquietante di come la gestione della cosa pubblica possa degenerare in ritardi e incertezze. I cittadini meritano di sapere che le loro preoccupazioni sono ascoltate e che le amministrazioni locali sono pronte ad agire. Invece, ci si trova a fronteggiare una realtà in cui le responsabilità vengono continuamente scaricate sul passato, mentre il presente richiede azioni concrete.

È fondamentale che si alzi una voce critica nei confronti di chi governa, affinché si smetta di giustificare l’inefficienza con la burocrazia e si inizi a lavorare per il bene della comunità. La crisi della viabilità è solo un sintomo di un malessere più profondo, e spetta ai cittadini chiedere conto di questo stato di cose.

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