Un'analisi della digitalizzazione nel settore edilizio di Abbiategrasso: opportunità e sfide da affrontare.

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La digitalizzazione nel settore edilizio suscita entusiasmo, ma anche scetticismo. Il Comune di Abbiategrasso ha annunciato un importante progetto di digitalizzazione delle pratiche edilizie, promettendo meno code e maggiore efficienza. Tuttavia, è opportuno interrogarsi su quanto questa iniziativa rappresenti una vera innovazione e non una semplice facciata.
Un passo verso il futuro o solo un’illusione?
Il sindaco di Abbiategrasso, Cesare Nai, insieme all’assessore Valter Bertani e Flavio Lovati, ha presentato con orgoglio un progetto che prevede la digitalizzazione delle pratiche edilizie. Questo cambiamento, previsto per ottobre e novembre 2025, dovrebbe semplificare il lavoro di professionisti del settore come geometri e architetti. Tuttavia, è necessario valutare l’entusiasmo in relazione alla sostanza dell’iniziativa.
La realtà è meno politically correct: la digitalizzazione non è una panacea per tutti i mali della burocrazia. Secondo dati recenti, solo il 30% delle pratiche digitalizzate riesce a rispettare i tempi di approvazione previsti. Mentre il Comune si vanta di una piattaforma unica per gestire le richieste edilizie, è fondamentale chiedersi se siano stati affrontati i problemi di fondo, come la mancanza di personale o la formazione inadeguata.
Efficienza o complicazione?
Il nuovo portale, che sostituirà “impresainungiorno”, si preannuncia come un passo avanti, ma non è tutto oro quel che luccica. Si promette un back office avanzato e un accesso semplificato all’archivio delle pratiche, ma è lecito interrogarsi su cosa accadrà in caso di malfunzionamenti. Non si possono ignorare le numerose segnalazioni di disservizi nei portali pubblici, che hanno causato notevoli disagi a cittadini e professionisti. L’idea che una piattaforma online possa risolvere le complessità del settore edilizio è, in molti aspetti, naïf.
Inoltre, l’idea che il Comune stia investendo nella digitalizzazione è apprezzabile, ma è essenziale che questi investimenti siano accompagnati da un cambio di mentalità nei funzionari pubblici, spesso ancora ancorati a pratiche obsolete. La digitalizzazione non deve essere vista come un mero aggiornamento tecnologico, ma come una vera e propria rivoluzione culturale.
Conclusioni che disturbano ma fanno riflettere
Il Comune di Abbiategrasso ha in programma un futuro luminoso, con l’introduzione di mappe interattive nel 2026. Tuttavia, è fondamentale considerare se queste innovazioni porteranno a un miglioramento tangibile nella vita dei cittadini o se si tratterà di un annuncio privo di sostanza. La separazione dei settori tra Lavori Pubblici e Pianificazione Urbanistica è un passo in avanti, ma ci si aspetta che le promesse siano seguite da fatti concreti.
È necessario chiedere una maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle amministrazioni locali. La digitalizzazione rappresenta un’opportunità, ma può trasformarsi in un’illusione se non gestita con competenza e sostegno adeguato. La piccola rivoluzione promessa potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio se non si affrontano le problematiche strutturali alla base. È fondamentale esercitare un pensiero critico e non lasciarsi abbindolare da slogan accattivanti.