Un'iniziativa che sfida le convenzioni sociali e dimostra il potere del volontariato intergenerazionale.

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Nel nostro paese si parla spesso di solidarietà intergenerazionale, ma le azioni concrete che la supportano sono raramente visibili. L’iniziativa Estate gentile a Legnano rappresenta una di queste rare eccezioni, mettendo in contatto circa sessanta anziani con undici giovani volontari. Dietro questa apparente semplicità si cela una realtà più complessa.
La realtà dei numeri: un progetto che funziona
Durante l’estate 2025, i giovani volontari hanno dedicato oltre 443 ore di servizio per contattare 127 anziani, dei quali 62 hanno scelto di ricevere compagnia telefonica. Le statistiche rivelano che sono state effettuate 725 telefonate, con una durata media di 15-30 minuti. Questi numeri non raccontano solo un servizio, ma evidenziano una rete di relazioni che si è creata. I volontari, provenienti da diversi istituti, hanno anche svolto attività di accompagnamento, rispondendo a necessità quotidiane come le spese. Non si tratta solo di numeri, ma di storie di vita ed esperienze condivise che vanno oltre il semplice aiuto.
Il progetto, supportato da Auser Ticino Olona e finanziato dalla Regione Lombardia, si è strutturato con una professionalità esemplare. Tuttavia, la maggior parte delle persone ignora l’esistenza di iniziative simili. Ci si deve chiedere perché non se ne parli di più: forse perché non fa notizia come una rissa in piazza o uno scandalo politico?
Un’analisi controcorrente: il valore del volontariato
È comune pensare che il volontariato sia un’attività riservata a pochi idealisti. Tuttavia, il volontariato rappresenta un importante strumento di crescita personale e collettiva. I giovani coinvolti in questa iniziativa hanno appreso competenze pratiche nella gestione delle chiamate, nell’organizzazione delle attività e, soprattutto, nell’ascolto. In un’epoca in cui la comunicazione avviene spesso attraverso uno schermo, recuperare la capacità di ascoltare il prossimo è un valore inestimabile.
Quando questi giovani si confrontano con anziani che vivono soli, emergono storie che spesso non trovano spazio nel chiasso mediatico. La situazione è caratterizzata da emergenze sociali e fragilità, con un sistema di welfare che fatica a rispondere. Il 70% degli anziani contattati vive da solo e riceve visite sporadiche. Questi dati rappresentano un grido d’allerta: è tempo di aprire gli occhi e riconoscere che dietro ogni cifra si cela una vita da raccontare.
Conclusione: riflessioni e invito al pensiero critico
Il progetto Estate gentile non è solo un’iniziativa estiva, ma un esempio di come si possa costruire una comunità coesa e attenta ai bisogni di tutti. La realtà è meno politically correct: non basta un’estate di buone intenzioni per risolvere i problemi. È necessaria una presa di coscienza collettiva e un impegno costante da parte di tutti. Non si può permettere che l’unico contatto tra generazioni sia relegato ai gruppi social su internet.
È fondamentale riflettere su questo modello di solidarietà e interrogarsi su come si possa contribuire attivamente. La vera sfida risiede nella costruzione di ponti, non muri. Dall’esperienza di Legnano si evince che il cambiamento inizia da ciascuno. Non si tratta solo di essere volontari, ma di diventare cittadini consapevoli e attivi. La scelta spetta a tutti.