Un murale dedicato ad Alan Kurdi a Milano per onorare la memoria di un bambino simbolo della crisi migratoria.

Argomenti trattati
Il 3 ottobre 2025, Milano si prepara a un gesto simbolico di grande impatto: l’intitolazione ufficiale di un parco al piccolo Alan Kurdi, il bambino curdo-siriano annegato nel 2015 mentre cercava di trovare un rifugio in Europa. Diciamoci la verità: la sua tragica fine non è solo la storia di un singolo individuo, ma un grido d’allerta per la nostra società. È un promemoria di quanto sia urgente affrontare il dramma delle migrazioni e la nostra responsabilità collettiva.
Un murale come simbolo di speranza
Il Municipio 6 di Milano ha deciso di non dimenticare Alan e di commemorarlo attraverso un grande murale che sarà inaugurato mercoledì 3 settembre 2025. Santo Minniti, Presidente del Municipio, ha spiegato che l’opera non è solo commemorativa, ma rappresenta un messaggio di speranza e riflessione sui diritti umani e sulle seconde possibilità. Non è un caso che il murale sia posizionato vicino all’area giochi per bambini: vogliamo ricordare non il bambino che giace sulla spiaggia, ma il bambino che sognava un futuro dignitoso.
Questo murale, che si estende per 65 metri e occupa una superficie di 130 mq, è stato realizzato dalla Cooperativa sociale Farsi Prossimo Onlus. Tommaso S., l’artista, ha dichiarato che l’opera è dedicata a chi attraversa il Mediterraneo non per scelta, ma per necessità. Questa affermazione ci costringe a riflettere su una realtà scomoda: dietro ogni tragedia ci sono volti, storie, famiglie. L’arte urbana diventa, quindi, un potente strumento di memoria collettiva.
La memoria di Alan e il significato della sua storia
Il percorso che ha portato a questa iniziativa è iniziato il 30 giugno 2024, quando il Municipio 6 ha formalmente proposto di intitolare il parco ad Alan Kurdi. Si tratta di una scelta che intende mantenere viva la memoria di un bambino che è diventato simbolo della crisi umanitaria che continua a colpire l’Europa. L’accoglienza non è solo una questione di politica, ma una responsabilità collettiva. Francesca Gisotti, Assessora al Welfare, ha sottolineato che vogliamo richiamare l’attenzione della comunità sulla necessità di non chiudere gli occhi di fronte a chi cerca protezione e dignità.
Il murale rappresenta un tentativo di dare voce a una tragedia che non possiamo ignorare. La scelta di commemorare Alan Kurdi è un invito a non dimenticare che in mare si continua a morire, e che c’è bisogno di una coscienza collettiva per affrontare questa crisi umanitaria. La realtà è meno politically correct: ogni giorno, persone e famiglie fuggono da guerre e povertà, cercando un futuro migliore. La nostra indifferenza non può essere la risposta.
Verso una coscienza collettiva
Il 3 ottobre 2025 non sarà solo un giorno di commemorazione, ma un momento di riflessione. La targa che verrà scoperta in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione rappresenta un gesto concreto di impegno civile. Alan Kurdi, con la sua storia, ci sfida a esaminare le nostre coscienze e a considerare il diritto alla vita e alla dignità per tutti, indipendentemente da dove provengano.
La scelta di intitolare il parco a Alan non è solo un tributo, ma un richiamo all’azione. È un invito a tutti noi a fare la nostra parte in un mondo in cui le migrazioni sono un fenomeno sempre più presente. La memoria di Alan deve vivere attraverso le azioni di chi, come noi, ha il potere di cambiare le cose. Non possiamo permettere che la sua storia si spenga nel silenzio. Facciamo in modo che il suo nome continui a risuonare, affinché le nuove generazioni comprendano l’importanza della dignità umana e dell’accoglienza.