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Analisi della carenza di lavoratori specializzati in Lombardia

La Lombardia affronta una crisi occupazionale che richiede soluzioni innovative e concrete.

Negli ultimi anni, la situazione del mercato del lavoro in Lombardia ha sollevato più di un campanello d’allarme. Le aziende si trovano a fare i conti con una crescente difficoltà nel reperire lavoratori, mentre i candidati disponibili spesso non soddisfano le competenze richieste. Ma ci siamo mai chiesti: è davvero un problema di mancanza di lavoro o piuttosto di un mismatch tra domanda e offerta? I dati parlano chiaro: il 48,4% delle assunzioni previste in Lombardia risulta difficile da soddisfare, con una percentuale significativa di candidati che non sono all’altezza delle esigenze richieste. E se a questo aggiungiamo il contesto economico attuale, contraddistinto da un aumento del costo della vita e salari che spesso non giustificano lo sforzo richiesto, la situazione si complica ulteriormente.

La realtà dei numeri: cosa dicono i dati

I dati di crescita raccontano una storia diversa rispetto a quanto si possa pensare. Circa il 32,2% delle assunzioni non trova candidati, mentre il 12,9% dei candidati disponibili non ha le competenze necessarie. I settori più colpiti? Quelli tecnici, artigianali e dei servizi alla persona, tutti alle prese con una carenza di personale qualificato. Anche sanità e servizi pubblici non fanno eccezione, trovandosi nella stessa difficile posizione di cercare risorse adeguate. In questo panorama, è impossibile ignorare che il costo della vita in Lombardia è aumentato del 7,5% nell’ultimo anno, mentre i salari medi si attestano intorno ai 1.500 euro netti al mese. Questo quadro rende il lavoro a Milano meno attraente, dando vita a un ciclo vizioso di minor disponibilità di lavoratori, riduzione dei consumi e calo della competitività per le imprese. È evidente che le soluzioni tradizionali non bastano più per attrarre e mantenere talenti.

Una proposta concreta: la contrattazione di secondo livello

In questo scenario, Fratelli d’Italia ha lanciato una proposta interessante, volta a cambiare la situazione attuale attraverso la contrattazione decentrata. Questa strategia prevede accordi a livello aziendale o territoriale che possano integrare i contratti nazionali con soluzioni più specifiche, come premi di risultato e welfare aziendale. Attualmente, solo il 26% delle imprese lombarde applica questa modalità, ma potrebbe rappresentare un’opportunità per rendere il lavoro più attrattivo e sostenibile. È fondamentale che le politiche regionali si allineino alle esigenze sia delle aziende che dei lavoratori. La richiesta di istituire un piano di sostegno per la contrattazione di secondo livello, insieme alla creazione di un fondo dedicato e di una cabina di regia permanente, rappresenta un passo nella giusta direzione. Coinvolgere le parti sociali, le province e le camere di commercio sarà cruciale per recuperare produttività e qualità dell’occupazione, garantendo un futuro migliore per il lavoro in Lombardia.

Lezioni pratiche per i founder e i manager

Chiunque abbia lanciato un prodotto sa che il mercato è in continua evoluzione e che le sfide cambiano rapidamente. Essere agili e pronti a sperimentare nuove strategie è essenziale. Le aziende devono adattarsi a queste nuove dinamiche del lavoro, investendo nella formazione dei dipendenti e creando un ambiente di lavoro che valorizzi le competenze. La contrattazione decentrata potrebbe rivelarsi una chiave per attrarre talenti e migliorare la retention dei dipendenti, riducendo il churn rate e aumentando il lifetime value (LTV) dei lavoratori. Inoltre, è fondamentale che i dati di crescita siano al centro delle decisioni strategiche. Comprendere quali competenze sono richieste e come i salari si confrontano con il costo della vita può aiutare le aziende a formulare offerte più competitive. La sostenibilità del business non può prescindere da una forza lavoro motivata e adeguatamente formata, pronta ad affrontare le sfide del mercato.

Takeaway azionabili

  • Investire nella formazione continua per i dipendenti, adattando le competenze alle esigenze del mercato.
  • Considerare la contrattazione di secondo livello come strumento per migliorare l’attrattività del lavoro.
  • Analizzare costantemente i dati di crescita per orientare le decisioni strategiche e migliorare la competitività.
  • Promuovere un ambiente di lavoro che incoraggi il benessere e il coinvolgimento dei dipendenti.

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