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Fondi di Coesione: perché la centralizzazione può danneggiare le PMI italiane

Esploriamo le conseguenze della centralizzazione dei Fondi di Coesione e perché le PMI potrebbero subirne gli effetti negativi.

Il dibattito sulla gestione dei Fondi di Coesione in Italia è tornato a farsi acceso, specialmente dopo la proposta della Commissione Europea di centralizzare queste risorse a livello statale. Ma ci chiediamo: cosa significa realmente questa decisione per le piccole e medie imprese (PMI), che sono il motore della nostra economia? Dobbiamo preoccuparci oppure si tratta solo di una tempesta in un bicchier d’acqua?

Un’analisi critica dei numeri

Attualmente, i Fondi di Coesione ammontano a circa 4,4 miliardi di euro, una cifra che non possiamo sottovalutare. Queste risorse sono vitali per lo sviluppo delle PMI, specialmente in Lombardia e in altre regioni italiane. Non si tratta solo di numeri; stiamo parlando di finanziamenti per progetti di innovazione, sostenibilità, digitalizzazione e internazionalizzazione. Se la proposta di centralizzazione dovesse passare, rischiamo di vedere le Regioni perdere il controllo su queste risorse, diventando meri esecutori di decisioni prese altrove, a Roma o a Bruxelles.

Immagina le conseguenze: una centralizzazione che non solo ridurrebbe la capacità delle Regioni di adattare gli investimenti alle necessità locali, ma potrebbe anche aumentare il churn rate dei progetti. Ho visto troppe startup fallire per mancanza di flessibilità, e qui il rischio è lo stesso. Un modello centralizzato ha già dimostrato di avere difficoltà nel ‘mettere a terra’ i progetti, come ci insegna l’esperienza con il PNRR. Le aziende locali potrebbero trovarsi a dover affrontare un burn rate insostenibile, con fondi che non arrivano dove servono realmente.

Case study: successi e fallimenti

Prendiamo ad esempio le iniziative di successo avviate dalle Regioni in passato. In Lombardia, i fondi hanno finanziato progetti innovativi che hanno portato a un significativo aumento della competitività delle PMI. Ma non possiamo dimenticare i fallimenti. Ci sono stati casi in cui fondi mal gestiti hanno prodotto risultati scarsi. Questo ci dice che non è solo una questione di disponibilità di risorse, ma di come vengono gestite e investite. E la centralizzazione potrebbe amplificare questi problemi, rendendo più difficile per le PMI accedere ai fondi necessari.

Inoltre, le preoccupazioni espresse dai rappresentanti di Confindustria sono più che valide: senza un supporto locale adeguato, le PMI rischiano di trovarsi in una situazione in cui le decisioni vengono prese a distanza, senza considerare le specificità del territorio. Dobbiamo riflettere attentamente sulle conseguenze a lungo termine di questa proposta.

Lezioni pratiche per i fondatori e i product manager

Le esperienze passate ci insegnano che la centralizzazione dei fondi non sempre porta a un aumento dell’efficienza. In qualità di fondatori e manager di prodotto, dobbiamo essere scettici verso le mode e orientati ai dati di crescita. La vera domanda è: come possiamo garantire che le risorse arrivino effettivamente dove servono? È essenziale che le PMI partecipino attivamente al processo decisionale e che ci sia trasparenza nella gestione dei fondi.

Inoltre, dobbiamo sviluppare un modello che valorizzi le specificità locali, piuttosto che uniformare tutto secondo un approccio centralizzato. Le PMI devono avere voce in capitolo e il governo deve ascoltare le loro esigenze. La difesa dell’autonomia regionale non è solo una questione politica, ma un passo necessario per garantire la sopravvivenza e la crescita del nostro tessuto economico.

Takeaway azionabili

In conclusione, è fondamentale che i decisori politici considerino attentamente le implicazioni della centralizzazione dei Fondi di Coesione. Per le PMI, la chiave per un futuro sostenibile risiede nella capacità di accedere a fondi che rispondano alle loro esigenze specifiche. Collaborare con le istituzioni locali e garantire che le risorse siano gestite a livello regionale sarà cruciale per mantenere viva la competitività delle PMI italiane. Dobbiamo rimanere vigili e attivi nel monitorare queste dinamiche, affinché l’Europa non si allontani dai territori che generano valore per tutto il Paese.

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