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Sostenibilità delle rinnovabili: le sfide per l’agricoltura lombarda

Un maxi impianto fotovoltaico minaccia 140 ettari di suolo agricolo in Lombardia. Come trovare un equilibrio tra energia rinnovabile e tutela del territorio?

Il tema dell’incontro istituzionale previsto per il 4 agosto 2025 presso il Ministero dell’Ambiente è di cruciale importanza: come possiamo garantire una transizione energetica sostenibile senza compromettere l’identità e la funzionalità delle aree rurali? La proposta del maxi impianto fotovoltaico “Ranteghetta”, presentata da Sorgenia Renewables S.r.l., ha già sollevato preoccupazioni significative tra i sindaci dei comuni di Marcallo con Casone, Ossona e Santo Stefano Ticino, i quali temono l’impatto di oltre 140 ettari di suolo agricolo destinati a un uso che potrebbe alterare irreversibilmente il paesaggio.

Il contesto dell’incontro e le preoccupazioni locali

Questo incontro è il risultato dell’impegno dell’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi, che ha ascoltato le istanze dei comuni coinvolti e ha cercato di garantire un confronto diretto con il Ministero. Le parole dell’assessore sono chiare: l’obiettivo è quello di avviare una riflessione profonda sull’equilibrio tra la transizione ecologica e la salvaguardia del territorio. L’idea che le rinnovabili possano coesistere con la conservazione dell’identità rurale è un tema che, purtroppo, spesso viene trascurato nei dibattiti pubblici.

La critica principale si concentra sull’occupazione di suolo agricolo, che ha già visto la Regione Lombardia esprimere il proprio dissenso riguardo alla proposta. La transizione energetica, infatti, non può prescindere da un approccio distribuito e condiviso, in grado di tenere conto delle peculiarità dei territori. In questo contesto, la legge regionale sulla rigenerazione urbana e il contrasto al consumo di suolo si configura come uno strumento fondamentale, che ha già avuto effetti positivi in tutta la Lombardia.

Le reazioni delle istituzioni e degli stakeholder

I sindaci dei comuni coinvolti, Fausto Coatti (Marcallo con Casone), Giovanni Venegoni (Ossona) e Dario Tunesi (Santo Stefano Ticino), hanno espresso apprezzamento per la sensibilità dimostrata dall’assessore Comazzi e dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. Questo incontro rappresenta un passo avanti significativo verso una gestione responsabile delle politiche energetiche, che tenga conto della necessità di uno sviluppo sostenibile. Tuttavia, le domande rimangono: come possiamo garantire che le politiche energetiche siano in linea con le esigenze dei territori? E, soprattutto, quali sono le ricadute a lungo termine di un progetto così impattante?

Queste preoccupazioni non sono infondate: ho visto troppe startup fallire perché hanno ignorato la voce della comunità e le specificità del mercato. La storia ci insegna che un approccio top-down non basta; è essenziale coinvolgere gli stakeholder locali in un dialogo costruttivo, che porti a soluzioni condivise e sostenibili.

Lezioni pratiche per un futuro sostenibile

La gestione delle politiche energetiche deve essere integrata in un piano più ampio che consideri anche la tutela del suolo e dell’ambiente. Le aziende devono lavorare a stretto contatto con le comunità locali per sviluppare progetti che non solo soddisfino i requisiti energetici, ma che rispettino anche il paesaggio e l’identità culturale. È fondamentale che i fondi destinati alle rinnovabili siano utilizzati per progetti che non solo producano energia, ma che contribuiscano anche al benessere delle comunità.

In questo contesto, il coinvolgimento attivo delle comunità e l’adozione di pratiche trasparenti sono decisivi. Le aziende devono essere pronte a rispondere alle preoccupazioni legittime dei cittadini e ad adattare i propri progetti di conseguenza. Il dialogo deve diventare un elemento centrale nella pianificazione di qualsiasi iniziativa che impatti il territorio.

Takeaway azionabili

In sintesi, il progetto Ranteghetta e l’incontro con le istituzioni evidenziano l’importanza di trovare un equilibrio tra sviluppo energetico e tutela del territorio. Ecco alcuni takeaway pratici per i founder e i project manager coinvolti in iniziative simili:

  • Coinvolgimento attivo delle comunità: ascoltare le preoccupazioni dei cittadini è fondamentale per ottenere supporto e costruire fiducia.
  • Trasparenza nella comunicazione: condividere dati e piani in modo chiaro e aperto può prevenire conflitti e malintesi.
  • Adattamento ai feedback: essere pronti a modificare i progetti in base alle necessità locali è un segnale di rispetto che può fare la differenza.
  • Integrazione delle politiche: le iniziative energetiche devono essere parte di una strategia più ampia che consideri la sostenibilità ambientale e sociale.

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