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La partita di Eurolega tra Olimpia Milano e Maccabi Tel Aviv, tenutasi al Forum di Assago, ha superato i confini del semplice evento sportivo, trasformandosi in un palcoscenico per manifestazioni politiche. I tifosi, uniti da un forte senso di protesta, hanno cercato di portare all’interno del palazzetto uno striscione con la scritta “Stop the war”, ma sono stati prontamente fermati dalle forze dell’ordine. Questo gesto, sebbene non riuscito, ha dimostrato la determinazione dei manifestanti nel voler esprimere il loro dissenso verso la situazione attuale in Medio Oriente.
Nonostante il divieto, i tifosi hanno trovato un modo alternativo per far sentire la loro voce. Hanno appeso il messaggio all’esterno del Forum e hanno distribuito cartellini rossi con la scritta “Red card to Israel”, un gesto simbolico che rappresenta la loro opposizione alla politica israeliana. Questo atto ha attirato l’attenzione non solo dei presenti, ma anche dei media, sottolineando come lo sport possa diventare un veicolo di espressione per questioni sociali e politiche di grande rilevanza.
In un ulteriore atto di protesta, una parte del pubblico organizzato ha deciso di non assistere al primo quarto della gara, invitando gli altri spettatori a osservare un minuto di silenzio in onore delle vittime del conflitto. Questo gesto ha creato un momento di riflessione collettiva, evidenziando come le emozioni legate alla guerra possano influenzare anche il mondo dello sport. Le tensioni, però, non si sono limitate alla serata della partita; nei giorni precedenti, scritte a favore della Palestina e contro Israele sono apparse nei pressi della fermata della metropolitana Assago Forum, firmate da gruppi legati a movimenti antagonisti.