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Le indagini sull’agenzia Equalize, guidata da Carmine Gallo ed Enrico Pazzali, continuano a rivelare dettagli inquietanti. Al centro dell’attenzione ci sono presunti dossieraggi illegali che avrebbero coinvolto una rete di cyber spie. Recentemente, è emersa l’ipotesi che un server, non ancora rintracciato, possa trovarsi in Belgio e sia stato utilizzato per raccogliere informazioni riservate su vari personaggi, attingendo a banche dati protette.
Nei giorni scorsi, un server in Lituania è stato sequestrato dalle autorità, mentre la Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano sta preparando una rogatoria verso l’Inghilterra.
Qui, si sospetta che un secondo gruppo di spie, collegato a Samuele Calamucci, hacker associato a Equalize, possa aver operato. La complessità della situazione è accentuata dalla necessità di coordinare le indagini su più fronti, coinvolgendo diverse nazioni europee.
Negli ultimi giorni, sono stati effettuati numerosi interrogatori, tra cui quello di Massimiliano Camponovo, attualmente agli arresti domiciliari. L’audizione, durata circa nove ore, ha portato a dichiarazioni sorprendenti.
Camponovo ha affermato che dietro il sistema di hackeraggio ci sarebbe una “mano oscura”, un’affermazione che ha suscitato l’interesse degli inquirenti. Questa dichiarazione è stata ribadita anche al pubblico ministero, alimentando ulteriormente le speculazioni su una rete più ampia di attività illecite.
Resta da vedere quali sviluppi emergeranno nelle prossime settimane. La questione del server belga e le possibili connessioni tra gli indagati e il Belgio sono ancora in fase di accertamento.
Le autorità stanno lavorando incessantemente per svelare la verità dietro a questo intricato caso di cyber spionaggio e dossieraggi. Con ogni nuovo interrogatorio e ogni nuova scoperta, il quadro si fa sempre più complesso, lasciando il pubblico con molte domande e poche risposte.