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Il 2024 si profila come un anno eccezionale per Milano, con precipitazioni che potrebbero superare ogni record storico. I dati attuali indicano che, nei primi dieci mesi dell’anno, la città ha già registrato 1.460 millimetri di pioggia, un valore che supera di gran lunga i 1.225 millimetri misurati nel 1951 e nel 1977. Questo incremento è particolarmente significativo se confrontato con il 2023, quando le precipitazioni si erano fermate a 677 millimetri entro la fine di ottobre.
Le ragioni di queste piogge abbondanti sono da ricercare nel frequente passaggio di aree di bassa pressione provenienti dal Nord Atlantico. Queste perturbazioni hanno portato a episodi di maltempo prolungati, specialmente nella seconda metà di ottobre. Le previsioni indicano che, dopo un ottobre così piovoso, la prima parte di novembre sarà caratterizzata da un clima più asciutto, grazie alla presenza di un robusto anticiclone che porterà nebbie in pianura.
Dal 2000, solo in quattro occasioni Milano ha superato la soglia dei mille millimetri di pioggia entro la fine di ottobre. Le rilevazioni di quest’anno, quindi, non solo pongono Milano sotto i riflettori, ma evidenziano anche un trend climatico che potrebbe avere ripercussioni significative. Le anomalie più evidenti si registrano nella pianura orientale della Lombardia, dove città come Brescia e Mantova hanno vissuto i loro mesi di ottobre più piovosi dal 1951, con precipitazioni che hanno raggiunto circa il triplo della media storica.
Questi dati non sono solo numeri; rappresentano un cambiamento climatico che potrebbe influenzare vari aspetti della vita quotidiana, dall’agricoltura alla gestione delle risorse idriche. Con l’aumento delle precipitazioni, è fondamentale che le autorità locali e regionali si preparino a gestire le conseguenze di eventi meteorologici estremi. La pianificazione urbana, la gestione delle acque e le politiche ambientali dovranno essere riviste per affrontare un futuro che potrebbe riservare sorprese climatiche sempre più frequenti.