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Negli ultimi mesi, l’agenzia investigativa Equalize è finita al centro di un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano e dalla Direzione Nazionale Antimafia (Dna). Le intercettazioni telefoniche hanno rivelato dettagli inquietanti riguardo a presunti dossieraggi e pratiche poco trasparenti. Al centro della vicenda c’è Nunzio Samuele Calamucci, un informatico del gruppo, che ha descritto la trasformazione dell’agenzia da un modello simile a Ikea a uno più esclusivo, simile a una boutique.
Durante una conversazione telefonica avvenuta il 5 settembre, Calamucci ha discusso con l’ex poliziotto Carmine Gallo e Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, ora autosospeso. In questo scambio, Calamucci ha sottolineato come Equalize stesse cambiando strategia per attrarre una clientela più selezionata. Pazzali ha chiesto conferma riguardo alla direzione intrapresa dall’agenzia, e Gallo ha confermato le preoccupazioni espresse.
Un aspetto particolarmente preoccupante emerso dalle intercettazioni riguarda Giuseppe Biesuz, ex amministratore delegato di Trenord, arrestato in passato per bancarotta fraudolenta.
Pazzali ha menzionato le sue frequentazioni con un assessore della Regione Lombardia, suggerendo che la situazione potesse generare scandalo. Questo legame tra affari e politica solleva interrogativi sulla trasparenza e sull’integrità delle istituzioni coinvolte.
In seguito alla pubblicazione delle intercettazioni, l’assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Lombardia, Franco Lucente, ha rilasciato una nota per chiarire la sua posizione. Ha affermato che non esiste alcuna collaborazione o consulenza con Biesuz, cercando di distaccarsi dalle accuse e dalle insinuazioni che circolano nei media.
Tuttavia, la questione rimane aperta e suscita interrogativi sulla reale natura delle relazioni tra agenzie investigative e politica.